La notizia più importante l'ha comunicata Alessio D'Amato: l'ospedale Spaziani di Frosinone sarà Dea di secondo livello alla fine di quest'anno o comunque all'inizio del prossimo. L'assessore regionale alla sanità ha tracciato la rotta nel corso della presentazione del nuovo direttore generale della Asl, il dottor Angelo Aliquò. Per l'occasione era presente l'ex manager Pierpaola D'Alessandro. La disposizione al tavolo (D'Alessandro-D'Amato-Aliquò) fotografa la totale continuità amministrativa nella gestione dell'Azienda Sanitaria. Inoltre è stato pure sottolineato che Simona Carli e Eleonora Di Giulio sono state confermate nei rispettivi ruoli: direttore sanitario e direttore amministrativo. Per i prossimi tre anni. I provvedimenti sono stati firmati da Angelo Aliquò: un segnale molto chiaro. Diversi dirigenti e medici erano presenti alla conferenza stampa dell'insediamento ufficiale di Aliquò. A cominciare da Fabrizio Cristofari, responsabile del Pronto Soccorso e presidente dell'ordine dei medici. C'erano anche i consiglieri regionali Mauro Buschini, Sara Battisti (Pd) e Loreto Marcelli (Cinque Stelle).
Parola d'ordine: stabilità
Alessio D'Amato è stato chiarissimo: «Il concetto chiave è la stabilità. Occorre proseguire il lavoro svolto in questi anni, con la Asl di Frosinone che sta cambiando la qualità dell'assistenza. In due anni si è proceduto a mille assunzioni e bisogna andare avanti. Per la sanità territoriale di questo territorio sono stati stanziati 51,7 milioni di euro. Proseguire il lavoro è importante e la conferma dei direttori sanitario e amministrativo è un segnale esplicito. Il Covid ci ha insegnato che non abbiamo tempo da perdere. Bisogna andare avanti velocemente: con i concorsi, con le gare, con le innovazioni tecnologiche. In questi giorni abbiamo reso possibile la prenotazione on line di importanti e delicati esami diagnostici».
Pierpaola D'Alessandro da qualche settimana è vicedirettore generale del Comune di Roma, con delega alla sanità e ai servizi alla persona. Ha guidato la Asl di Frosinone per diciotto mesi, affrontando le fasi più complesse della pandemia da Covid-19. Compresa quella della vaccinazione. Ha affermato: «Ho potuto lavorare al meglio grazie alla fiducia che mi ha sempre accordato l'assessore Alessio D'Amato, che ringrazio. In Campidoglio, dove lavoro adesso, diversi ciociari mi fermano e questo vuol dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro».
La linea di Aliquò
Cinquantaquattro anni, architetto, originario di Palermo, il dottor Angelo Aliquò proviene dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa. Ha notato: «Intanto voglio ringraziare la dottoressa D'Alessandro per i consigli che mi ha dato in questi giorni. Devo dire che ho iniziato a partecipare a qualche evento di questa provincia e in tanti mi hanno chiesto: ma non ha paura del confronto a distanza con Pierpaola D'Alessandro? Devo dire che questa domanda mi riempie di entusiasmo. Salgo su un treno in corsa per continuare la corsa. Aggiungo che in Sicilia, nel corso dell'emergenza Covid, guardavamo al Lazio come modello. Per una sanità elastica ed efficace. Dal Lazio abbiamo "copiato" il sistema per l'emergenza ictus. Ma pure la radiologia interventistica. Si tratta di "avvitare" meglio qualche bullone: voglio dire che il grosso del lavoro è stato fatto e avviato. Certamente metteremo in campo pure le nostre idee. Credo che bisogna migliorare continuamente i sistemi informatici».
Ha argomentato Angelo Aliquò: «Non dobbiamo pensare alla sanità soltanto come ospedali: penso invece ad una gestione che passi dal coinvolgimento dei Comuni. Investendo molto pure nella sostenibilità ambientale: la prevenzione si fa anche migliorando la qualità della vita. Ho già visto che nell'Atto aziendale c'è un apposito capitolo dedicato alla salute e all'ambiente. Aggiungo però che vorrò conoscere gli ospedali nei minimi dettagli. Quello che considero un mio maestro una volta mi disse che per un manager è importante sapere perfino dove sono le scope in un ospedale». Ha concluso Ali quò: «Non vi libererete facilmente di me».
L'organizzazione futura
L'assessore Alessio D'Amato ha spiegato che la Regione Lazio ha già avviato la programmazione della sanità post Covid. Dichiarando: «Aumenterà la prevenzione. In secondo luogo bisognerà potenziare la rete territoriale. Così come andranno coinvolte le farmacie: abbiamo imparato bene la lezione del Covid e adesso dobbiamo dimostrarlo. La telemedicina e il telemonitoraggio sono elementi ormai fondamentali della sanità. Il Dea di secondo livello all'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone? È "work in progress". Con l'attuazione e la messa a terra dell'Atto aziendale si può andare a dama. Manterremo l'impegno preso: Frosinone avrà il Dea di secondo livello.
Ma attenzione: non parliamo soltanto della "bullonatura", parliamo dell'operatività di una struttura che già è stata molto migliorata. Il Dea di secondo livello si conquista con tutta una serie di reparti e di servizi, alcuni dei quali già ci sono. Aggiungo che pure l'espletamento dei 18 concorsi e la previsione di alcune unità operative complesse vanno in questa direzione. I tempi? Entro la fine di quest'anno o comunque all'inizio del prossimo».
Le strategie
Pierpaola D'Alessandro ha messo l'accento «sul grande lavoro che è stato fatto sull'e m e rgenza». Argomentando: «Penso soprattutto a come e quanto abbiamo lavorato per migliorare le condizioni dei Pronto Soccorso. È un settore nel quale è importante continuare ad intervenire». Il neo manager Angelo Aliquò non si è nascosto. Affermando: «Le priorità da affrontare sono almeno dieci, non tre. Penso alla telemedicina, all'informatizzazione, ai concorsi da completare. Ma anche agli ospedali di comunità, alla collaborazione con i medici di famiglia». Alessio D'Amato ha sottolineato: «Considero importante anche la stabilizzazione del personale che rientra nei diciotto mesi Covid. Oltre al recupero delle tantissime visite che sono slittate in questi anni a causa dell'emergenza Covid».
Quindi ha aggiunto: «Tornando al Dea di secondo livello, dico che è necessario pure favorire economicamente questo tipo di qualità. Mi spiego meglio: per il reclutamento di personale, specialmente in settori come l'emergenza e l'urgenza, è necessario rendere "attrattiva"la sanità locale. Aggiungo un'altra considerazione: se oggi si registra ancora il 40% di codici verdi in accesso ai Pronto Soccorso, questo vuol dire pure che sul territorio non ci sono altri supporti se non quelli dei PS». Ha continuato D'Amato: «Parlerei di lavori in... corsa. Per ché, come ho avuto già modo di sottolineare prima, la pandemia ha imposto alla sanità di correre velocemente. Ed è quello che dobbiamo continuare a fare. Pure sul versante delle liste di attesa, la trasparenza deve essere massima. È per questo che abbiamo previsto la prenotazione on line di moltissimi esami».
Su facebook D'Amato ha scritto: «Oggi (ndr: ieri per chi scrive) ho partecipato alla presentazione ufficiale, presso la Asl Frosinone, del nuovo direttore generale, Angelo Aliquò, e al passaggio di consegne con l'ex direttrice Pierpaola D'Alessandro. Buon lavoro Angelo!». Un segnale inequivocabile di quanto l'assessore segua da vicino le dinamiche delle Asl del Lazio. Ha rilevato ancora: «Non mi stancherò mai di ripetere che la trasparenza è stata fondamentale nel come è stata affrontata l'emergenza legata al Covid. In una speciale classifica su questo tema (riguardante la corretta informazione), il sito della Regione Lazio si è classificato al secondo posto, dopo quello del Ministero della Salute. Conquistarsi la fiducia sul campo attraverso i social è un fattore importante».
La pandemia
Per quanto concerne l'attuale fase della pandemia da Coronavirus, Alessio D'Amato ha ribadito la sua posizione: «Si registra un aumento dei casi di reinfezione da Covid, che rappresentano circa il 10% dei casi complessivi. Rinnovo l'appello soprattutto agli over 80 e i fragili di eseguire la quarta dose di vaccino». Perché se è vero che si sta programmando la sanità post Covid, è altrettanto evidente che la pandemia non è terminata. Insomma, la guardia resta alta. E pure questo è un fronte che la Asl di Frosinone ha intenzione di affrontare in totale e piena continuità. Per un motivo semplice: la riorganizzazione dell'assetto ospedaliero per fronteggiare l'emergenza ha portato indubbiamente a risultati importanti sotto ogni punto di vista.