Una situazione diventata ormai insostenibile e peggiorata, seppur possibile, dalle elevatissime temperature. Gruppi di clochard sparsi in centro trascorrono ore e ore, a volte notti intere, a bere e mangiare seduti sui marciapiedi. Senza controllo utilizzano i marciapiedi come gabinetti a cielo aperto dove urinano e lasciano "ricordini" maleodoranti. Così i commercianti e i gestori dei locali sono costretti a ripulire e disinfettare le zone antistanti alle proprie attività anche più volte al giorno. «È possibile risolvere questa situazione? Ogni santo giorno birra party con deposito feci. Sono stanca di chiamare personale preposto per sanificazione e ripristino decoro della strada» ha scritto sui social una commerciante di viale Dante, pubblicando delle foto che hanno fatto il giro della rete.

Ma il problema è molto più ampio di quello che sembra. Nei mesi scorsi, in pieno inverno, dopo le numerose segnalazioni da parte dei cittadini per la presenza di diverse persone che avevano allestito sotto i portici in piazza Labriola e nell'adiacente giardino ai piedi della statua di Toti giacigli di fortuna con corredo di cibo in scatola, coperte sporche e alcolici per tutti i gusti. In quel caso l'assessorato alla Coesione sociale si era mobilitato, la squadra messa su in sinergia con diverse realtà associative territoriali aveva portato a termine diverse operazioni a sostegno di queste persone. Ed effettivamente le aree del centro erano state liberate, qualche clochard aveva deciso di usufruire degli aiuti, altri hanno preferito lasciare la città. Poi qualcosa deve essere andato storto perché da settimane or mai in piazza Labriola tutto è tornato come prima e le aree utilizzate come bivacco sono addirittura aumentate.

Si registrano spesso episodi molesti di insulti e dispetti ai danni dei commercianti, che provvedono da soli a ripristinare il decoro.ma la situazione sembra essere nuovamente fuori controllo e i cittadini, tutti, chiedono all'amministrazione di intervenire in qualche modo. «Sono persone che hanno storie - ha evidenziato un commerciante del centro - e qualcuno si ritrova in strada non per sua volontà, ma non è giusto per questo accettare tutto quello che fanno. Lasciano bottiglie di vetro, urlano, usano i marciapiedi e i vicoli come vespasiani. Ma dove siamo finiti? Molte di queste persone utilizzano le fontanelle della città per lavarsi le parti intime senza pudore. Con il caldo la situazione è invivibile. Dove è finita l'amministrazione?».