L'acqua è un diritto che non si può negare. Dai banchi della minoranza si alza il grido di rabbia. «La mancanza di rispetto per i cittadini da parte di questa amministrazione è intollerabile. È trascorso un mese dal nostro primo sollecito a intraprendere un'azione rapida ed efficace per risolvere il problema del diniego di Acea alle istanze dei cittadini che attendono da tempo l'allaccio alla rete dell'acqua nelle proprie abitazioni. Cosa è stato fatto? Incontri, riunioni e parole». Lo hanno puntualizzato i consiglieri Federico Altobelli, Manuela Cerqua e Salvatore Meglio.

«Nel consiglio comunale del 23 maggio l'opposizione è stata spinta a ritirare la richiesta di procedere ad un'ordinanza sindacale. Una misura temporanea, ma che, nell'immediato, avrebbe risolto il problema ai cittadini mentre si sarebbe dovuto continuare a lavorare per la risoluzione tecnica e definita del problema, del quale unica responsabile è Acea. La richiesta, dopo la sospensione del Consiglio, è stata ritirata, ma a una sola condizione, comunemente concordata: nella seduta successiva l'intera assise avrebbe dovuto deliberare all'unanimità un'azione legale nei confronti di Acea. E poi? Nulla di fatto. L'impegno preso è stato disatteso. Il problema è di certo chiaro a tutti ed il sindaco ha aperto un confronto con i tecnici Acea in cerca di una soluzione. I tempi che si prospettano sono, però, troppo lunghi e la situazione è insostenibile. Quanto dovranno attendere ancora i cittadini?».

Cerqua, Altobelli e Meglio chiedono «un atto che possa indurre Acea a procedere agli allacci in tempi ragionevoli.
Amministrare significa assumersi responsabilità».