Commovente cerimonia giovedì scorso. La signora Rita Salzstein, ebrea polacca che oggi vive a Tel Aviv, internata per un periodo durante la Seconda guerra mondiale a Picinisco, è tornata in paese per ritrovare vecchie amicizie nate con i piciniscani proprio in quel periodo buio. La visita è stata possibile grazie ai contatti intrattenuti con la signora Salzstein da Teresa Quadrini, sua amica d'infanzia. Accolta dall'amministrazione comunale e da numerosi cittadini, Rita Salzsteinè stata salutata dal sindaco Marco Scappaticci, dal vice Simone Ionta e dalla consigliera Paula Andreucci.

Nel suo intervento di saluto, Scappaticci ha espresso parole di sincera emozione: «Per me è un onore ospitare in municipio la signora Rita ma è anche un dovere nei confronti dei piciniscani che aprirono le loro porte alla solidarietà e all'accoglienza», ha detto ricordando i tanti episodi di solidarietà nei confronti dei circa ottanta internati durante l'occupazione nazista. Poi ha rivolto un saluto alla signora Salzstein sottolineando quanto sia importante oggi difendere e sostenere il valore della pace «affinché quanto accaduto allora non accada mai più», con l'impegno «a farne memoria per trasmetterlo alle future generazioni».

«Ringrazio Teresa Quadrini che ha collaborato all'organizzazione dell'emozionante incontro nella sede comunale», ha esordito il vicesindaco che ha poi avuto parole di ringraziamento anche verso la professoressa Anna Pizzuti: «Ringrazio anche la dottoressa Anna Pizzuti che ha ricordato gli anni vissuti dalla famiglia Salzstein a Picinisco nel periodo da 1941 al 1943». Tra i momenti ricordati, la circostanza che gli ottanta internati vivevano ammassati in un grotta in località Borgo Castellone e che le poche nascite avvenute, furono diligentemente annotate dalla levatrice che poi, con le dovute cautele, ne informava il Comune. Il sindaco ha consegnato un omaggio floreale alla graditissima ospite, emozionata per la calorosa accoglienza.