Solo il tempo di avvicinarsi al suolo quanto basta, dopo una discesa di fortuna. Forse per un'avaria al motore. E la prontezza non solo di gettarsi fuori dall'abitacolo dell'ultraleggero su cui fino a poco prima si erano librati in aria: dalle primissime informazioni trapelate sarebbe stato proprio il padre, un sessantacinquenne di Villa Latina, a far uscire la figlia di 37 anni dalle lamiere pochi secondi prima che il mezzo prendesse fuoco. Pochi secondi per fare la differenza tra la vita e la morte. I dettagli su cui lavorare sono molti.

Ecco perché la procura di Cassino ha aperto un fascicolo contro ignoti affinché i carabinieri della Compagnia di Sora possano svolgere tutti gli accertamenti necessari. Gli uomini del capitano Domenico Cavallo, su delega proprio del procuratore Luciano d'Emmanuele, dovranno infatti seguire due filoni principali che serviranno a ricostruire l'incidente registrato a Casalvieri nel tardo pomeriggio di domenica: quello relativo al possesso delle dovute autorizzazioni e quello proprio della dinamica. Che, inevitabilmente, porterà anche a chiarire le cause di quella che non a torto potremmo definire una tragedia sfiorata.

Per il momento l'ultraleggero biposto (o meglio ciò che ne resta dopo l'incendio) di proprietà del la famiglia coinvolta nell'incidente è stato sequestrato e trasferito in un deposito giudiziario in attesa che vengano disposti ulteriori accertamenti. Fondamentali saranno i racconti di padre e figlia, ricoverati a Roma in prognosi riservata ma fuori pericolo di vita: quando le condizioni mediche lo consentiranno gli uomini dell'Arma potranno ascoltarli per ricostruire gli ultimi istanti prima dello schianto. E poter dunque confermare o meno l'ipotesi di un'avaria.

Impossibile, vista la conformazione stessa del velivolo, sperare nella "scatola nera": l'ultra leggero biposto pare non ne fosse provvisto. Anche questo sarà oggetto di ulteriori verifiche. Sul posto, in località Tufo, subito dopo l'incidente lo ricordiamo sono giunti proprio i carabinieri, insieme al 118 e ai vigili del fuoco. Presente anche il sindaco Franco Moscone, che ha personalmente voluto sincerarsi dello stato di salute dei feriti. E che ha rivolto un plauso ai soccorritori e ai piloti del Pegaso per la celerità e per la capacità dimostrata nel portare a termine l'operazione di salvataggio nonostante il buio.