Sembra un racconto di almeno trent'anni fa, quando giocare a calcio e stare insieme valeva molto di più di connessioni ipertecnologiche e di rapporti filtrati da uno schermo. Invece la proposta è dei giorni nostri e, cosa ancora più importante, è stata avanzata da oltre una ventina di ragazzini che vogliono tornare a vivere all'aria aperta. Un'area da ripulire per tornei di calcetto ma soprattutto per momenti di condivisione pura.

Succede a Cervaro, dove i ragazzini che non si arrendono alla smaterializzazione dei rapporti, più forti dopo la stretta imposta dalla pandemia, hanno lanciato una proposta straordinaria: "adottare" un campetto. Aiutare a ripulirlo, liberarlo dall'erba incolta e farlo tornare a nuova vita. Una proposta "fuori dal tempo" e per questo straordinaria. Eppure non è così facile. Secondo quanto ricostruito, pare che a bloccare tanto entusiasmo sia la necessità di avere delle specifiche autorizzazioni.

«Abbiamo inviato intorno alla metà dello scorso mese di maggio una pec al Comune con cui si chiedeva l'ok a usufruire del campo di calcetto comunale costruito una decina di anni fa ma mai inaugurato. E per quel che ci compete sapere - ha aggiunto Alessandro Ranaldi del comitato "Foresta in Comune", che si è fatto portavoce della volontà dei ragazzi della zona - neppure dato in gestione ad alcuno. Il gruppo di ragazzi, parliamo di circa 25 giovani, potrebbe così avere uno spazio per giocare in un campetto vero: ora lo fanno su un terreno che uno dei residenti ha messo temporaneamente a loro disposizione.
Ma è un'area attrezzata alla meglio, non certo un campetto. Per questo abbiamo chiesto all'amministrazione di poter ususfruire del campo, darcelo in gestione o con qualunque modalità utile a offrire ai nostri ragazzi la speranza di avere uno spazio tutto loro. Dove tornare a sfidarsi e a ridere, tornare insomma alla normalità».

Ranaldi poi aggiunge: «In questo modo si otterrebbe un triplice risultato: uno spazio dedicato ai ragazzi, pronti ad "adottarlo", la possibilità per noi genitori di sapere sempre dove sono i nostri figli e allo stesso tempo una manutenzione garantita dell'area, infestata ora dalle erbacce. E perciò non fruibile. Tempo fa, addirittura, vista la situazione in cui versa alcuni pastori hanno lasciato persino gli animali al pascolo. Torniamo quindi a chiedere cosa si possa fare per ridare vita a un campo di calcio abbandonato e un sorriso ai nostri ragazzi. Lanciamo un appello affinché tutto questo sia presto possibile».