«Abbiamo perso un uomo perbene» è il giudizio unanime che riecheggia nel ricordo di chi ha conosciuto il preside Mario Lavalle, scomparso ieri mattina nella sua abitazione di Coreno all'età di sessantanove anni. Ha combattuto con tutte le sue forze contro il male incurabile che lo aveva colpito, eppure poteva dire di avere già pareggiato il conto con la morte nel 2015, quando sopravvisse miracolosamente alla caduta da un albero del suo giardino che gli costò una delicatissima operazione chirurgica e una lunga convalescenza.
Mario Lavalle, forte dell'esempio di Berlinguer, aveva fatto dell'impegno civile e professionale la sua vita: dopo la laurea in Lettere, è stato docente e poi dirigente scolastico terminando la sua carriera nell'istituto comprensivo di S. Giorgio a Liri. Dagli anni Ottanta ha partecipato alla politica locale, prima come consigliere e poi, dal 1995 al 1999, come vice sindaco al fianco del sindaco Michele Lavalle, che gli è stato vicino anche in questi ultimi brutti mesi come uno di famiglia. Tra i due un rapporto fraterno, nutrito dal comune sentire. Dopo il 1999 è stato consigliere di minoranza per i successivi dieci anni insieme al capogruppo Corte.
La sua roccia l'amatissima Eleonora, che lo ha assistito con amore incondizionato e forza straordinaria fino alla fine, i suoi fari i figli di cui era orgogliosissimo. Commosso il ricordo dell'ex sindaco Domenico Corte: «Sono addolorato perché Coreno ha perso una persona coerente, battagliera e rispettosa dei ruoli, che ha dato tanto e ancora tanto avrebbe potuto dare. Contribuiva perfino dopo essere fuoriuscito dall'amministrazione con idee e proposte di alto profilo ai progetti di "Paese Nuovo", la squadra di cui è stato fondatore. Ha sempre affrontato nel suo stile le questioni, con lungimiranza e determinazione, riflettendo a fondo per trovare la soluzione migliore per il bene del paese. Ultimamente, nonostante l'aggravarsi della malattia, mentre io non volevo stancarlo, lui, con dignità sovrumana, si informava e partecipava».
Di "Paese nuovo", che perde una guida, fu leader sempre, in prima linea all'inizio, mediano insostituibile fino a ieri, come testimonia la vicinanza quotidiana degli amici. A Mario Lavalle si deve la bozza dello statuto del Consorzio dei Servizi Sociali del Cassinate. Lo ricorda a questo proposito un altro amico fraterno, Emilio Tartaglia: «Era la persona migliore che io abbia conosciuto, aveva il grande pregio di sapere quando parlare e quando ascoltare, ho imparato molto da lui, e non ho mai capito perché avesse tale considerazione di me, forse vedeva in me il coraggio di osare. Ho vissuto con lui momenti professionali di grande concentrazione, ma anche conviviali. Ho assistito all'amicizia bellissima tra lui e Michele. Laddove forse molti lo avvertivano come taciturno, Mario era invece integerrimo e amava riflettere prima di esprimere opinioni e giudizi. Mi ha raccontato aneddoti anche negli ultimi incontri, nella sua stanza, trasformata in una sorta di seminario di pace e tranquillità». I funerali di Mario Lavalle si celebreranno oggi pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Santa Margherita.