Truffe in tutta Italia con la scusa di vendere giochi elettronici, telefoni e computer. È questa l'accusa che ha portato il gip del tribunale di Frosinone a emettere un'ordinanza di custodia, agli arresti domiciliari, a carico di madre e figlio di 55 e 31 anni, A.R. ed A.E. Si tratta di due persone che, già in passato, per motivi simili, erano finiti nel mirino della tg satirico di Canale 5 "Striscia la notizia".

La misura, richiesta dal pubblico ministero Samuel Amari, titolare del fascicolo, è stata eseguita dai carabinieri mercoledì. Ieri, per i due, erano in programma gli interrogatori di garanzia davanti al gip Ida Logoluso. Il figlio , difeso dall'avvocato Filippo Misserville, e la madre, assistita da Mauro Ro ma, si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere.

Dopo che il caso era finito al l'attenzione mediatica con l'arrivo a Ceccano di "Striscia la notizia" (che aveva denunciato anche delle truffe sulle mascherine di protezione anti-Covid) si sono moltiplicate le denunce contro i due. Nell'ordinanza, costata gli arresti domiciliari, vengono contestati quindici episodi di truffa continuata e aggravata. Il modus operandi era sempre lo stesso: pubblicizzare su siti specializzati per la vendita on-line di apparecchiature elettroniche svariati pro dotti, per lo più Playstation, videogiochi, telefonini e altro materiale elettronico.

La merce veniva venduta a prezzi al di sotto del costo ordinario, il che rendeva l'offerta particolarmente allettante. Dopo i con tatti con i potenziali acquirenti, venivano indicate delle Postepay sulle quali accreditare le somme pattuite. Secondo le accuse a volte venivano utilizzate altre persone, non sempre ignare della cosa, altre volte i contatti avvenivano diretta mente con i cellulari dei due arrestati. In base a quanto ricostruito dalla procura di Frosinone, dietro alle truffe ci sarebbero proprio il figlio e la madre: erano loro a tenere i contatti con la clientela.

Le vittime, invece, arrivavano da tutta Italia, dal Trentino alla Sicilia, ma non mancano casi anche in Ciociaria. La procura di Frosinone eÌ€ arrivata a ipotizzare l 'associazione a delinquere finalizzata alle truffe con il coinvolgimento di una terza persona per la quale peroÌ€ la misura restrittiva non eÌ€ stata accolta. L'ordinanza di custodia, invece, eÌ€ stata eseguita unicamente per il reato di truffa continuata e aggravata, ma non per l'associazione. Inoltre al solo uomo eÌ€ stata conte stata anche un'ipotesi di rapina e tentata estorsione ai danni del nonno per l'impossessamento delle chiavi della vettura di quest'ultimo. Peraltro per il figlio era stata richiesta la custodia in carcere che, peroÌ€, il gip non ha inteso concedere. 

In base a quanto ricostruito finora, si tratta di piccole truffe, per lo più di importi non particolarmente elevati, tra i 50 e i 250 euro di solito. Anche se non mancano le eccezioni. In un'occasione, sempre per l'acquisto di apparecchiature elettroni che, è contestata una truffa da 4.000 euro. Il bottino delle quindici truffe al momento contestate si aggira intorno ai 10.000 euro.

Ma il sospetto degli investigatori è che si tratti solo della punta dell'iceberg. Successiva mente all'arrivo dell'inviato di "Striscia la notizia" a Ceccano, infatti, sono arrivate nuove denunce da parte di chi, vedendo il programma televisivo, si è riconosciuto e ha deciso di tutelarsi presentando una formale querela. I fatti contestati si riferiscono al periodo della pandemia. E, infatti, il servizio dell'inviato di Striscia Moreno Morello è andato in onda, infatti, il 15 aprile di due anni fa.