Mercoledì scorso la sezione penale del Tribunale di Frosinone ha riconosciuto responsabile di diffamazione l'attuale sindaco Alfonso Santangeli nei confronti della ex prima cittadina Alessia Savo, condannando Santangeli al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni. I fatti si riferiscono al 2015, quando da consigliere di opposizione l'attuale sindaco fece delle affermazioni ritenute denigratorie nei confronti della Savo che allora guidava l'amministrazione comunale. Dichiarazioni a seguito delle quali la dottoressa aveva sporto denuncia.
«Con questa sentenza è stato affermato il principio della libertà per le donne di poter fare politica e allo stesso tempo di poter formare una famiglia nei tempi che appartengono loro - afferma Alessia Savo - Non basta fare manifestazioni davanti alle panchine rosse per combattere la violenza di genere. Sono stata diffamata come donna, con insulti sessisti e che nulla avevano a che vedere con il mio operato politico. Dedico questo risultato a tutte le donne che hanno il coraggio di impegnarsi nella crescita del proprio Paese. Ho aspettato sette anni senza parlarne, attendendo che la giustizia facesse il suo corso. Donne, a testa alta, sempre! Mai un passo indietro, verso la libertà ed il diritto, contro la violenza».
La Savo ha annunciato di voler devolvere parte del risarcimento dei danni a un centro antiviolenza, a sostegno delle donne. «Il contrasto a tali forme di violenza deve essere perseguito con azioni concrete e quotidiane, non bastano gli slogan - conclude la Savo - Le donne vanno protette dalla violenza fisica, verbale e psicologica e deve essere assicurata a tutte la libertà di scelta, come quella di avere una famiglia o non averla, di essere madre o di non esserlo, con le peculiarità che sono sempre appartenute anche agli uomini. Queste decisioni individuali non possono mai essere offese nel ruolo pubblico che decidiamo o meno di ricoprire».l