Torna a registrarsi uno dei fenomeni che hanno tenuto maggiormente banco nei dibattiti dei cassinati alcuni anni fa. Fino a prima della pandemia i cassonetti degli abiti usati erano oggetto di scorribande notturne e non solo da parte di extracomunitari e persone in evidente difficoltà. Diversi i casi in cui alcuni episodi furono attenzionati dalle forze dell'ordine. Con la pandemia la mole di abiti lasciati nei cassonetti è diminuita, in alcuni casi i vestiti non venivano neanche ritirati dalle associazioni benefiche per questioni legate alla tutela della salute. Da diverse settimane, però, sono tornate decine di buste piene di abiti, scarpe e indumenti di ogni tipo intorno ai cassonetti. E sono tornati i raid da parte degli stranieri ma, soprattutto, di italiani in particolare difficoltà.
Purtroppo però chi lascia i sacchi molto spesso non ha grande rispetto, deposita abiti usurati e bucati, scarpe rotte e addirittura, cuscini sporchi. Si trova davvero di tutto. Impensabile regalare oggetti del genere a qualsiasi persona, sono capi destinati al cestino. Per giorni le buste divelte restano sul marciapiede, i vestiti sparsi ovunque, a spasso tra le buste anche cani e gatti. Con il caldo la situazione diventa ancora più insostenibile. Ma chi dovrebbe occuparsi di questi cassonetti? Ci sono delle aziende che hanno il compito di ritirare le buste. Sicuramente a ferire è l'indifferenza e la mancanza di rispetto da parte di chi lascia le buste mezze aperte e piene di abiti che sembrano più pezze pensando di "aiutare" chi versa in difficoltà. La "generosità" con i resti e gli avanzi non potrà mai fare la differenza