Alla fine ieri è arrivato il giorno tanto temuto, ieri sono arrivati gli operai e i tecnici che hanno effettuato gli interventi per espiantare gli alberi e trasportarli altrove per poterli poi ripiantumare. Dalla Lipu si è sollevato un grido d'allarme: «Il nostro gruppo di lavoro della sezione di Cassino – Frosinone , continuando il monitoraggio del verde pubblico della città di Cassino si vede costretto a mettere in evidenza l'ennesimo errore gestionale riguardante la componente vegetale Inserita nel contesto urbano. La Lipu ha più volte messo in evidenza l'importanza del verde all'interno delle città. Come noto si sta assistendo a una graduale modificazione degli ecosistemi.

Le città sono diventate rifugio per molteplici specie aviarie, si assiste a un processo di urbanizzazione e convivenza degli uccelli sempre più a stretto contatto con l'uomo in quanto i predatori si trovano maggiormente in difficoltà a frequentare ambienti cittadini. La nostra città non è estranea a tale evoluzione biologica. I tigli di via Enrico De Nicola sono infatti sito sicuro di nidificazione per fringillidi di piccola taglia (fringuelli, cardellini, verzellini e verdoni). I cedri del Libano sonno rifugio sicuro per la nidificazione sia per la tortora dal collare (streptopelia risoria) che della tortora dal collare orientale (streptopelia decaocto).

Fiore all'occhiello e prestigio per la nostra città è la presenza del merlo acquaiolo, tra l'altro competentemente segnalato dal sindaco Enzo Salera esperto di avifauna e molto sensibile ai problemi ambientali. Questa premessa vuole pertanto invitare l'amministrazione comunale a interagire in maniera più fattiva con la nostra sezione Lipu». «Mettiamo a disposizione le nostre competenze insieme alle altre associazioni presenti sul territorio al fine di non distruggere quel poco di ver de ancora presente nel conteso urbano della città martire. Siamo qui per denunciare l'abbattimento degli alberi del perimetro delle scuole elementari Pio di Meo dove trovavano rifugio numerose specie appartenenti all'avifauna autoctona - ha evidenziato il delegato provinciale Massimiliano Di Cicco - Le piante in oggetto erano cipressi che ben gestiti, attraverso corrette potature, non comportavano alcun rischio per l'incolumità pubblica. Sono stati sostituiti con ligustri, pianta notoriamente tossica.

Tale destino è toccato anche ai cipressi del Carducci giustificando il taglio per evitare il rischio di cadute pericolose. Quasi per uno strano gioco del destino non è stato abbattuto il cercis detto anche albero di Giuda. Il cipresso è notoriamente presente nei cimiteri e usato come barriera frangivento per le sue caratteristiche di resistenza ed elasticità. Sarà questa la volta per un triste destino per i lecci di piazza Diamare? Tali fagacee non solo sono un abbellimento architettonico naturale che ci allieta da circa 60 anni e più ma anche sito di nidificazione per numerose specie aviarie già sopra citate. Non di minore importanza risultano essere rifugio per i dormitori invernali della colonia di ballerine bianche (montacilla alba) trasferitesi in loco dopo la rimozione degli alberi di piazza Garibaldi.

Abbiamo voluto sollevare tali tematiche finalizzando non a una mera denuncia polemica ma invitando gli organi di competenza tecnica al dialogo al fine di rispettare la convivenza dell' homo sapiens con i suoi amici alati in un corretto contesto ambientale di pacifica convivenza. Pertanto, sarebbe stato più giusto che i lecci di piazza Diamare non fossero stati rimossi condannandoli a morte sicura in quanto non solo ci troviamo nel periodo vegetativo notoriamente non indicato per l'espianto, ma la rimozione corretta dell'apparato radicale prevederebbe, vista l'età degli alberi, una movimentazione di terreno di difficilissima realizzazione sottoponendosi anche al rischio di danneggiare eventuali tubature della rete fognaria o cavi elettrici.

Testimonianza di quanto asserito sono i ligustri già rimossi tempo addietro da piazza Diamare che trasferiti nella villa comunale sono purtroppo testimonianza di un trapianto non riuscito. Sono osservabili da tutti i cittadini. Possibile che nel progetto estetico della nuova piazza Diamare i nostri lecci non possano essere salvaguardati? Purtroppo ieri l'amministrazione ha proceduto all'espianto dei lecci nonostante le rimostranze della Lipu e di altre associazioni non solo ambientaliste. Come sezione ci siamo presi carico dell'adozione di 4 pullus presenti in un nido distrutto da tali operazioni. I nostri volontari si prenderanno cura dei volatili fino a un eventuale reintroduzione in natura».