Cinghiali, la Coldiretti Lazio chiede l'Esercito. E denuncia: persi 40.000 ettari coltivati, subito gli abbattimenti. «Stiamo difendendo le nostre aziende - dice il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - quelle che ci hanno lasciato i nostri padri e i nostri nonni. Il rischio è far fallire queste attività. Nel Lazio sono presenti molte aziende suinicole importanti, alcune delle quali dispongono anche di oltre settemila capi. Il loro futuro è messo a rischio se non partiranno subito gli abbattimenti». Per il nuovo focolaio di peste suina sviluppatosi nel Reatino è in arrivo una nuova zona rossa.
«La velocità con cui si diffonde la peste suina rischia di mettere in discussione non soltanto la filiera, ma anche altre realtà, come le aziende agricole e in particolare modo zootecniche. Saremo costretti a distruggere anche fieno e paglia, che in questo periodo storico, anche a causa delle ripercussioni del conflitto, costano oro». Granieri prosegue sottolineando: «Siamo molto soddisfatti della cabina di regia e siamo altrettanto soddisfatti della richiesta di indennizzi del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti».
La presenza dei cinghiali in alcuni casi ha provocato la distruzione dell'80 per cento del raccolto. Un danno enorme. «Questo è il momento di definire dei parametri. Chi doveva manutenere e controllare non lo ha fatto. Siamo noi i primi a rispettare gli animali, ma se devono distruggere il nostro lavoro, allora dobbiamo fare qualcosa. Il contenimento della fauna è necessario». I branchi dei cinghiali ormai si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole. «Quello che chiediamo è l'avvio degli abbattimenti in tempi rapidissimi - conclude Granieri - L'entità commissariale nazionale è importante, ma noi abbiamo bisogno di operatività. Chi dovrà pagare, pagherà».
Oltre otto italiani su 10 (81%) - secondo l'indagine Coldiretti/Ixè - pensano che l'emergenza vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti. Anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali. Secondo l'indagine, la fauna selvatica rappresenta un problema per il 90% dei cittadini considerato poi che nell'ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell'invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l'analisi di Coldiretti su dati Asaps. Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c'è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l'equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà degli italiani (53%) è dell'opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni.