Sono quasi le due della notte tra mercoledì e giovedì quando la Cassazione scrive la parola fine alla vicenda processuale per l'omicidio di Emanuele Morganti. Il ventenne di Tecchiena fu ucciso di botte in piazza Regina Margherita nel 2017. La Corte di Cassazione ha rigettato tutti in ricorsi, delle difese e della parte civile, e confermato il giudizio di appello, al termine del quale erano stati condannati a 14 anni il frusinate Michel Fortuna e gli alatrensi Mario Castagnacci e Paolo Palmisani. Respinto il ricorso, ai soli fini civilistici, contro Franco Castagnacci, che era stato assolto in primo e in secondo grado.
La prima sezione della Corte di Cassazione presieduta dal giudice Angela Tardio era entrata in camera di consiglio alle 17.30 di mercoledì. In precedenza, il procuratore generale Giovanni Di Leo aveva chiesto la conferma delle condanne d'appello e il non accoglimento dei ricorsi presentati dalla parte civile e dalle difese dei tre imputati che puntavano alla riforma della sentenza. Emanuele Morganti così come ricostruito dalle indagini dei carabinieri del comando provinciale di Frosinone era stato ucciso dopo esser stato sottoposto, in tre momenti diversi, a una violenta aggressione in piazza Regina Margherita, ad Alatri, nella notte tra il 24 e il 25 marzo del 2017.
Emanuele con alcuni amici era andato al Miro music club dove, per un normale diverbio, era stato allontanato dal locale. Fuori si era scatenata una folle caccia all'uomo con il povero Emanuele rimasto ucciso.
Inutile anche il ricovero in ospedale a Roma.
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