Mette in atto un piano per incolpare l'ex compagno pur sapendo della sua innocenza. Simula anche le tracce del reato di cui lo accusa, ingiustamente, come ricostruito nel corso delle indagini. Presenta una denuncia alla questura incriminando l'ex di violenza sessuale nei confronti della loro figlia, di poco meno di tre anni. Protagonista della "vendetta" una trentanovenne di Ceprano mentre la vittima è un trentacinquenne. Da accusatrice, la donna è finita ad essere accusata di calunnia nei confronti del suo ex e padre della loro bambina. Richiesta di rinvio a giudizio per la trentanovenne.

La vicenda
La donna si è rivolta alla polizia per denunciare il suo ex compagno. Si è presentata in questura a Frosinone sostenendo che la figlia le aveva riferito di aver sognato un mostro. Il mostro, sempre stando al racconto della trentanovenne, era il padre della piccola. Padre che l'aveva toccata nelle parti intime e aveva realizzato anche in video. Ha pertanto incolpato l'uomo di violenza sessuale sulla figlia minorenne.

Il risvolto
Dagli accertamenti è invece emersa tutt'altra verità, sempre stando alle accuse che vengono mosse alla donna. Donna che è stata accusata di calunnia, in quanto ha cercato di incastrare il trentacinquenne sapendolo innocente e simulando a suo carico le tracce del reato. È stata, quindi, scoperta la trappola architettata dalla trentanovenne e per il suo ex è finito l'incubo, mentre per lei la richiesta di rinvio a giudizio.