L'operazione dei carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca e della stazione di Grazzanise è scattata all'alba: un maxi blitz che ha portato ai domiciliari ben 15 persone ritenute legate a due associazioni a delinquere finalizzate alla commissione di reati contro il patrimonio. Altrettante quelle denunciate. Tutti colpi, attribuiti ai 15 "predoni di oro rosso", commessi non solo in Campania ma anche nelle province di Frosinone (a Ripi e ad Anagni), Latina (Sezze e Aprilia), Rieti, Roma e Bari.

L'inchiesta
Attraverso le indagini affidate agli uomini del capitano Giovanni Russo dirette dalla procura di Santa Maria Capua Vetere dal mese di luglio 2019 fino all'agosto 2020 sarebbero state individuare due associazioni criminali, composte prevalentemente da cittadini rumeni stanziati nella provincia di Caserta che, in tempi diversi, si rendevano responsabili di oltre quaranta furti di ingenti quantitativi di cavi in rame, materiale elettrico e autoveicoli, in danno di aziende impegnate nella produzione di energia rinnovabile, agricole e private abitazioni. «Le vittime subivano un danno complessivo stimato in oltre due milioni di euro» affermano dalla procura sammaritana.

I dettagli
Le due province di Frosinone e Latina non sono state risparmiate dagli assalti. A Ripi il 9 novembre 2019 i ladri sono riusciti a introdursi all'interno dell'impianto fotovoltaico della società Elios Energia Green srl, danneggiando prima i pozzetti di ispezione di collegamento per poi tranciare tutti i fili elettrici, impossessandosi così di circa una tonnellata di cavi di rame. Un bottino da oltre 30.000 euro. A scoprire e presentare una dettagliata denuncia all'indomani del colpo permettendo così ai militari di agire nell'immediatezza uno dei dipendenti che gestiva l'impianto. Sempre a Ripi, un paio di giorni più tardi e sempre nella notte, nel medesimo impianto è stato messo a segno un altro colpo: tranciata la recinzione, i ladri riuscirono a entrare nell'attività impossessandosi dei pozzetti tranciando i cavi elettrici. E impossessandosi di quelli di rame.

In questo caso a entrare in azione è stato ricostruito pare siano state più di tre persone che in poche ore hanno portato via un bottino tra i 10.000 e i 15.000 euro. Ad Anagni, il 25 febbraio del 2020 in località Colle Ticchio, dopo aver tranciato le reti metalliche di recinzione, la banda in azione si era introdotta all'interno dell'impianto fotovoltaico della società Free Energy srl portando via altro oro rosso ma questa volta anche pannelli fotovoltaici. Tra il 3 e il 4 marzo dello stesso anno, sempre ad Anagni, in danno della società Elios Energia Green srl, hanno preso di mira un altro impianto: danneggiati oltre 30 pozzetti d'ispezione, 1.700 metri di cavi in rame sottratti. Ancora ad Anagni, sempre nella zona Colle Ticchio, 8 luglio del 2020: in questo caso i delinquenti hanno tranciato tutto (colpita ancora la società Free Energy srl) ma quasi ultimato il lavoro sono dovuti scappare perché "disturbati" dall'arrivo dei carabinieri. Non meno bersagliata la zona del Pontino.

Aprilia, 21 gennaio del 2020: obiettivo sempre un impianto fotovoltaico della Big Solar Energy Solution srl in via Riserva nuova. Ben 8.500 metri di cavi tranciati e portati via per una cifra tra danno e materiale asportato che sfiora i 40.000 euro. A Sezze, poco meno di un mese dopo (12 febbraio del 2020) i ladri si erano introdotti in un'abitazione privata: a essere trafugati, invece, tubi in rame (i cosiddetti discendenti). Ancora Aprila, tra il 10 e l'11 marzo 2020: ancora la medesima azienda nel mirino dei ladri specializzati. In questo caso quasi 4.000 metri di cavi portati via. Tra il 6 e il 7 aprile del 2020, sempre ad Aprilia, questa volta i ladri hanno preso di mira una proprietà privata: tranciati diversi metri di cavi di tensione in rame di un impianto fotovoltaico privato, sempre nella zona Riserva Nuova.