Depuratore Asi, eliminato il lucchetto, ridicolo baluardo che custodiva il monumento agli sprechi e allo spregio.
Le guardie ambientali che vigilano sul territorio anagnino hanno segnalato ai carabinieri l'ennesimo assalto al depuratore in zona Asi, più volte depredato anche grazie all'inconsistenza dei sistemi di protezione: rete di recinzione debole e tagliata in più parti, e il cancello principale affidato a una catena con il lucchetto trovato sganciato. È risaputo che la bonifica del territorio e il trattamento dei reflui provenienti dalle industrie e dalle abitazioni di migliaia di cittadini sono strettamente dipendenti dal depuratore che, ultimato nel 1992, venne sequestrato per una delle inchieste collegate a "Mani pulite".

Dopo anni di abbandono, dal 2.000 l'impianto è stato destinatario di finanziamenti a iosa, con lavori male o affatto eseguiti costati milioni e milioni di euro. Dopo l'iniziale destinazione industriale, venne deciso di conferire al depuratore anche i reflui civili dei comuni di Anagni, Sgurgola e Paliano. I deludenti risultati dei precedenti interventi furono parzialmente riscattati dai lavori gestiti dall'Asi (presidenza Zeppieri) che lasciarono ben sperare. Nell'aprile 2017, ad Anagni era sindaco Fausto Bassetta, l'Asi annunciò in pompa magna la ultimazione delle verifiche e l'imminente (si disse appena poche settimane) entrata in funzione del mega impianto, affidato alla società "A&A" che gestisce anche l'impianto di Ceccano.

Mauro Buschini, allora assessore regionale, durante la conferenza stampa spiegò come la bonifica della Valle del Sacco sarebbe vanificata se il territorio non fosse dotato delle necessarie infrastrutture che possono concorrere al risanamento del vasto territorio contaminato, precisando anche che non sarebbero stati a carico dei proprietari dei terreni, ma della Regione Lazio, i costi per le analisi e gli altri adempimenti che la bonifica richiede.

Sono trascorsi oltre cinque anni, e nulla è stato fatto. La stessa Regione Lazio aveva impegnato oltre cinque milioni per le opere accessorie collegate al depuratore, cifra la cui disponibilità non è dato sapere. La messa in funzione del depuratore, oltre agli impieghi specifici, consentirebbe l'eliminazione degli altri tre depuratori anagnini (Ponte Piano, Pantane e San Bartolomeo), oggetto peraltro di costosi adeguamenti.