Non cessa l'interesse suscitato dal museo archeologico Visocchi di Atina e dagli antichi reperti situati nel centro storico da parte di coloro che scelgono la Valle di Comino come meta per una gita che unisca la cultura alla scoperta di piatti e sapori di queste terre. Il museo presenta un'offerta di testimonianze che non ha eguali: sono molti i reperti esposti, tanto numerosi che un numero altrettanto cospicuo di essi si trova esposto in altri palazzi pubblici e privati e nelle piazze e nelle vie del centro storico.
Altri ancora, invece, nonostante siano stati riportati alla luce, restaurati e catalogati, giacciono ancora nel deposito del museo o addirittura se ne sono perse le tracce. È proprio su questi ultimi che si è concentrata di recente l'attenzione degli storici locali: si vuole conoscere quale sia stato il loro destino e il perché Atina non può metterli in mostra. Tra i reperti di cui si è persa traccia ci sono oggetti venuti alla luce durante gli scavi effettuati tra il 2012 e il 2013 sotto il pavimento della piccola chiesa di San Marciano, quando furono rinvenute tombe datate IV-V secolo dopo Cristo con relative epigrafi e corredi funerari. Tra le prime si annota (tomba 21) l'eccezionale rinvenimento di un cristogramma radiato, databile alla prima metà del IV secolo, elemento molto importante perché costituisce la prima testimonianza della presenza cristiana in Atina e che fornisce un termine cronologico per il sepolcreto cristiano anteriore alla fonte di San Paolino di Nola.
Tra gli oggetti, invece, si ricorda (tomba 15) il ritrovamento di 23 monete in bronzo della tarda età costantiniana. Ebbene, di questi due ritrovamenti non se ne sa più nulla anche se del cristogramma fu fatto un calco in gesso per mantenerne il ricordo in attesa del ritorno ad Atina dell'originale. L'aggiunta di questi due reperti darebbe al museo Visocchi un maggior prestigio e lo collocherebbe tra i musei che ospitano reperti unici e di immenso valore storico, religioso e archeologico. Del resto, gli scavi forniscono dati inconfutabili sull'importanza del sepolcreto cristiano di Atina.