«Segnaletica verticale danneggiata, buche e mancanza di pulizia: Ceprano è impreparata ad accogliere turisti e visitatori. Intanto, l'Amministrazione Galli, miope, non interviene». Il capogruppo di "Per Ceprano" Marco Colucci torna ad affrontare la delicata questione, preoccupato per l'approssimarsi della stagione estiva che dovrebbe aprire il paese al turismo e a chi ritorna nella propria terra natia. «Erba alta, vegetazione incolta e strade pericolose: questo vede chi arriva a Ceprano dall'autostrada, dalla Casilina, dalla Sr. 82 "Valle del Liri", oppure dallo Scalo.
Cura e decoro inesistenti, rifiuti ovunque, asfalto dissestato - segnala il consigliere - Ceprano non appare un paese accogliente, eppure vanta un patrimonio archeologico di valore, ha bei siti di interesse storico, è a metà strada tra Roma e Napoli, vicina alle grotte e al mare, in posizione strategica. Un punto di riferimento per chi si sposta da Sud a Nord e viceversa, ma pare che nessuno curi il territorio, avvolto in una sorta di assuefazione al disordine e alle brutture. Come si pensa di attirare i visitatori, forse lasciando il paese nel degrado? Come si può sperare di accogliere studiosi e curiosi quando l'erba fa da cornice a ogni strada e le buche rendono le vie pericolose? Non mi stancherò di segnalare i disservizi, reputo che Ceprano meriti attenzioni e cure, credo la "città dei fiori" per un ex sindaco che oggi purtroppo non è più fra noi, se non abbellita da fuori debba essere almeno pulita e accogliente.
La gente ha bisogno di vivere all'aperto, di visitare e spostarsi in sicurezza, per cui l'esigenza di uscire e partecipare a eventi e manifestazioni di piazza è forte. Bisogna sfruttare questo momento per aprire al turismo, rilanciare il commercio, ma per farlo bisogna rendere il territorio ospitale e pulito. I cepranesi - sottolinea Colucci- vogliono respirare aria nuova, vogliono essere ascoltati e reclamano interventi, sono stanchi di divieti, restrizioni e trascuratezza. C'è poi il problema non secondario della sicurezza stradale che sarebbe risolto se si intervenisse sugli altri disservizi».