Ancora un colpo di scena. Ieri sera dopo alcune ore dal processo il pool difensivo della famiglia Mottola ha fatto sapere che il maresciallo parlerà. Dopo il "dietro-front" della precedente udienza, il cambio di passo. Ma non si tratterà di un vero e proprio interrogatorio. Renderà, spiega il pool difensivo, spontanee dichiarazioni.
«Anna Maria Mottola ieri è stata esaminata ed ha risposto in maniera esaustiva ed esauriente. Si è proclamata innocente, così come la sua famiglia.
E così aveva fatto nella precedente udienza Marco Mottola. Mercoledì, invece, il maresciallo che ha avuto ultimamente problemi di salute rilascerà dichiarazioni spontanee esaustive, che andranno a coprire tutta una serie di interrogativi» spiega il criminologo Carmelo Lavorino, portavoce del pool. Una scelta del tutto inattesa.
Se la porta fosse l'arma del delitto, così come ritenuto dalla procura, non avrebbero avuto spazio le contraddizioni o i "non ricordo" degli imputati, imprecisioni che hanno fatto di loro dei sospettati, continua Lavorino. «Al contrario, se fosse l'arma del delitto si sarebbero messi d'accordo e avrebbero portato un'unica versione» aggiunge. Ma la decisione presa ieri sera dall'ex maresciallo non è l'unica novità.
Come emerso in aula, non si esclude neppure un sopralluogo dei giudici sia in caserma, sia a Fonte Cupa: una scelta che potrebbe fugare qualche dubbio in magistrati e giudici popolari. Se così fosse, non è escluso neppure come ipotizzato dalla pubblica accusa che possano essere trasportate ancora una volta le porte (l'originale e quella gemella) ora a Milano fino ad Arce, per essere ricollocate in caserma.