Il centro storico torna ad essere terreno di battaglia. Il candidato a sindaco del Pd, Domenico Marzi, rivolge la sua attenzione alla parte antica della città, puntando il dito contro l'amministrazione e dicendo che «negli ultimi anni la nostra città ha perso migliaia abitanti, è finita agli ultimi posti in tutte le classifiche a livello nazionale. Frosinone ha bisogno di una scossa, di svegliarsi da questo torpore. Il centro storico e tutte le altre zone devono tornare ad essere vivibili, attrattive, curate, ordinate. Bisogna sostenere chi, con grande sacrificio, tiene alzata la serranda nonostante una situazione oramai surreale.
E, nel contempo, attraverso una serie di agevolazioni, attirare nuovi investimenti per dare un'identità nuova al centro storico, favorendo l'apertura di spazi artistici, luoghi di cultura e di artigianalità e di attività legate alla ristorazione. Costruiamo insieme una città più dinamica, fresca e accogliente».
A rispondere alle esternazioni di Marzi è l'assessore al centro storico, Rossella Testa: «Mi dispiace rilevare come ogni volta che Marzi tira in ballo il centro storico riesca a rimediare soltanto brutte figure. Non più di un mese fa ha commesso un clamoroso autogol, quando, nel maldestro tentativo di mettere in difficoltà la nostra amministrazione, ha snocciolato dati statistici del 2011 che fotografavano, in realtà, una situazione disastrosa del centro storico dopo quindici anni di governo della città, di cui dieci suoi, da parte del centrosinistra. Marzi e Marini ci hanno lasciato, secondo i numeri dell'Istat, un centro storico con più della metà (51,4%) degli immobili vuoti, drammaticamente impoverito demograficamente ed economicamente».
«Il piano di gestione "Frosinone Alta" - prosegue Rossella Testa - è stato concepito anche per rimediare ai disastri combinati dal centrosinistra, riuscendo a porre un freno alla deriva e a far ripartire tutta la zona. Giusto per dare qualche numero: Marzi parla di commercio e, a tal proposito, mi piace ricordargli che, durante il periodo di pandemia, nel centro storico, sono state aperte 24 nuove attività, specialmente da giovani; si svolge ogni anno una manifestazione, "La Terrazza del Belvedere", che attrae migliaia di giovani e persone, come accadeva solamente negli anni '80 quando si passeggiava a viale Marconi.
La parte più antica della città è tornata a rivestire un ruolo di fulcro sociale, culturale ed economico del territorio, collezionando segnali incoraggianti di ripresa specie nell'ambito dell'imprenditoria giovanile. Che ci sia stato un rilancio non lo dice l'assessore Testa, che potrebbe non essere imparziale nelle sue riflessioni, ma lo dice il recente report dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate. I numeri dicono, ad esempio, che tra il 2015 e il 2021 i contratti di locazione sono cresciuti del 40,83%, nonostante due anni di pandemia; le compravendite di immobili sono cresciute, in sei anni, del 10%, nonostante due anni di pandemia che ha fermato l'economia.
Se nel 2015 per acquistare un immobile nel centro storico si spendevano in media 108.500 euro, nel 2021 il prezzo è salito a 203.850 euro, un dato che certifica come gli immobili siano diventati più appetibili; tra il 2015 e il 2021, per quanto riguarda le locazioni, la variazione del costo degli affitti è aumentata del 26,85%, segnale che c'è una grande richiesta da parte dell'utenza. Tra l'altro l'Omi, in una sua recente relazione scriveva, rispetto alle politiche portate avanti dall'amministrazione Ottaviani, come ci fossero "segnali che indicano come le attività di rilancio intraprese dal Comune iniziano a fruttare sul lungo periodo, su processi socio – urbanistici che richiedono intervalli di tempo ampi per attuare una inversione di tendenza".
Ricordo, poi, all'avvocato Marzi, che gli immobili commerciali ricadenti nel piano di gestione "Frosinone Alta" godono di una riduzione dell'aliquota Imu di oltre lo 0,2%». «Oggi se la gente è tornata ad innamorarsi della parte antica del capoluogo, se il centro storico è tornato di nuovo appetibile, se ha recuperato la sua dimensione di polo attrattore lo si deve ad un grande lavoro di studio e programmazione, mancato evidentemente con le amministrazioni a guida Pd» conclude Testa.