I nonni hanno diritto di frequentare i nipoti e di seguirli nella crescita. Lo ha ribadito il Tribunale dei minori accogliendo il ricorso presentato da una nonna verolana che, dopo la separazione di suo figlio con la nuora, non riusciva più a frequentare il nipotino di un anno e mezzo. La donna si è rivolta all'avvocato Domenico De Francesco che ha presentato ricorso al Tribunale dei minori per vedere riconosciuto il "diritto di visita degli ascendenti" (nonni e zii) e ristabilire il rapporto affettivo e profondo che la lega al nipote.

«Secondo la Cassazione gli ascendenti non hanno un mero interesse legittimo, ma un vero e proprio diritto soggettivo a mantenere un rapporto significativo con il nipote - spiega l'avvocato De Francesco - Un interesse configurabile, come precisato più volte dalla giurisprudenza di legittimità, quando il coinvolgimento dell'ascendente si sostanzi in una fruttuosa cooperazione con i genitori, come in questo caso, per l'adempimento degli obblighi educativi, tali da contribuire alla realizzazione di un progetto formativo volto ad assicurare un equilibrato sviluppo della personalità del minore stesso».

La nonna ha sempre contribuito all'educazione del piccolo e per questo, dopo che del caso si è occupato il Tribunale peri minori di Roma, si sono attivati gli assistenti sociali di Veroli che hanno mediato la riconciliazione, grazie anche al contributo dell'avvocato Carla Volpari, legale della madre, favorendo il riavvicinamento tra le due donne. Prossimamente il Tribunale dei minori si pronuncerà con decreto disciplinando giorni e orari in cui la nonna potrà tenere con sé il nipote.