Le origini dell'eloquenza greca, chiarezza espositiva... universalità della buona comunicazione. I concorrenti della 41ª edizione del Certamen Ciceronianum Arpinas si sono misurati su un brano tratto dal "Brutus", una delle più importanti opere retoriche di Cicerone, che traccia una storia dell'eloquenza, mettendone in luce la funzione e l'importanza.

Protagonista del ritorno in presenza è stata la grande emozione che ha attraversato le fase dell'accesso dei ragazzi nei locali del Tulliano; ad attenderli gli studenti dell'istituto arpinate e, tra gli altri, il presidente della commissione, il professor Paolo de Paolis: «Il passo scelto sottolinea l'importanza della capacità di saper parlare, mostrando come l'arte dell'eloquenza sia la più difficile da conseguire, attraverso l'esempio delle origini dell'oratoria in Grecia, che si è formata per ultima fra le varie arti, e mostrando i suoi complessi esordi, attraverso una veloce panoramica dei suoi primi esponenti. Il passo si lega ad uno dei nuclei centrali del pensiero ciceroniano, la preminenza della facoltà di parola e la centralità dell'insegnamento della retorica nella formazione dei giovani».

Nel corso della prova, i docenti accompagnatori hanno preso parte alla tavola rotonda sul tema "Il Certamen Ciceronianum, ieri, oggi, domani". L'assemblea si è interrogata sull'attualità del format di fronte ai profondi cambiamenti, rispetto al 1980, anno della prima edizione, del contesto sociale, economico e politico europeo e del mondo della scuola, profondamente scossi dall'incedere della pandemia da Covid. Il Certamen Ciceronianum Arpinas ne è uscito rafforzato, poiché tra le varie proposte che il Centro Studi Umanistici non mancherà di recepire, è emersa un'enorme voglia di ritorno alla normalità a testimonianza della validità di un'offerta culturale nata universale e custodita con una tale attenzione e cura da resiste all'urto dei tempi.

Ha coordinato i lavori il consigliere comunale delegato al Certamen Ciceronianum, Niccolò Casinelli: «Abbiamo voluto sottoporre il Certamen al giudizio di coloro che ogni anno accompagnano i loro studenti al confronto con Cicerone, consapevoli di quanto prezioso possa essere il contributo di chi ci osserva da lontano. Il risultato più sorprendente è stato cogliere l'entusiasmo e la passione con cui il mondo della classicità si rivolge a questa manifestazione».

La pace
Al via l'iniziativa "Arpino Civitas Mundi Progettate la pace". I concorrenti hanno incontrato insieme ai ragazzi del Tulliano e a due classi del liceo classico "Torquato Tasso" di Roma, il professor Mario Patrono, docente emerito di Diritto pubblico comparato all'Università di Roma "La Sapienza", per discutere di "Guerra e Pace", prendendo spunto da opere classiche che affrontano il tema, in un esercizio corale di attualizzazione e contestualizzazione dei messaggi di cui sono portatrici. Unanime il consenso per il messaggio di pace vergato in latino dal presidente della giuria, il professor Filippo Materiale.