Pietro Ialongo, accusato dell'omicidio di Romina De Cesare, è rimasto in silenzio davanti al gip Giuseppe Cario del tribunale di Latina. Il 38enne di Cerro al Volturno difeso, dall' avvocato Vincenzo Mercolino, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il fermo è stato comunque convalidato, Ialongo resta in carcere.

Martedì, durante il primo interrogatorio, l'uomo aveva confessato l'omicidio. Presente all'udienza il pm De Lazzaro. 

Si terranno oggi l'udienza di convalida del fermo di Pietro Ialongo e il conferimento dell'incarico per l'autopsia sul corpo di Romina De Cesare. Prosegue l'inchiesta sull'omicidio della trentaseienne nata a Parigi che, da qualche tempo, si era trasferita nel capoluogo in via del Plebiscito, il luogo dove è stata strangolata e accoltellata. Da una parte, dunque, la convalida del fermo, questa mattina alle 9.30 a Latina davanti al gip Giuseppe Cairo. Pietro Ialongo, difeso dall'avvocato Vincenzo Mercolino, in quella sede potrebbe fornire una ricostruzione del fatto. Nella notte di martedì, bloccato a Sabaudia dai carabinieri mentre vagava nudo in stato confusionale e dopo aver tentato di uccidersi, il molisano era già stato sentito e aveva fatto le prime ammissioni sul delitto.

Peraltro, nel materiale che gli è stato sequestrato c'è un bloc notes con alcune frasi tra cui "Non volevo ucciderla. La amo". Ialongo, ancora molto scosso, però, potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere. La difesa poi potrebbe avanzare una serie di eccezioni e chiedere il trasferimento dell'imputato in una Rsa.

I primi sospetti erano nati dopo che l'attuale fidanzato della ragazza non riusciva più a contattarla. Una volta forzato l'ingresso, la polizia ha constatato l'omicidio. La squadra mobile della questura di Frosinone si è messa subito al lavoro per ricostruire il delitto insieme alla polizia scientifica di Roma sotto il coordinamento del procuratore Antonio Guerriero, giunto anch'egli sul posto martedì sera, che si è subito relazionato con il questore Domenico Condello e con il dirigente della Mobile Flavio Genovesi.

Secondo gli elementi acquisiti il delitto potrebbe essere ricondotto a una motivazione passionale. Romina voleva andar via da quell'abitazione, forse quella dell'omicidio sarebbe stata l'ultima notte nella casa che condivideva con Piero Ialongo. Ne sarebbe nata una lite con Ialongo che - secondo quanto ricostruito dalla procura di Frosinone - l'avrebbe prima strangolata e poi colpita con una serie di coltellate. Su questi aspetti, però, occorrerà attendere gli esiti dell'autopsia.

Questa mattina, alle 11, il conferimento dell'incarico. Il sostituto procuratore Barbara Trotta, titolare del fascicolo, ha incaricato il medico legale Gabriele Margiotta. Anche la famiglia De Cesare, rappresentata dall'avvocato Danilo Leva, ha scelto come consulente medico Nicandro Bucceri. L'esame dovrà servire a stabilire con esattezza la causa della morte e a individuare l'orario in cui il delitto è avvenuto.

di: Raffaele Calcabrina