L'ipotesi di un aeroporto civile a Frosinone non è un'idea peregrina o campata in aria, né tantomeno è concorrenziale con altre ipotesi di riutilizzo dell'attuale sedime del "Moscardini"; semplicemente ha una sua specificità e, soprattutto, un progetto non esclude gli altri. In tutto questo dibattito, però, sarebbero da evitare le strumentalizzazioni politiche da campagna elettorale. Può essere riassunto così il pensiero di Tiziano Schiappa, presidente di Aparf, in risposta alle posizioni emerse durante il convegno organizzato di Legamniente in cui l'associazione ha illustrato con dovizia di particolari l'idea di un parco fotovoltaico al "Moscardini", una volta che il 72º Stormo sarà andato via da Frosinone.

«Da diversi anni ormai - dice Schiappa - Aparf studia la fattibilità di un aeroporto civile a Frosinone e, nel farlo, ha tenuto e tiene in considerazione le ovvie difficoltà che un progetto di questo tipo porta con sé ed ha fatto tesoro delle esperienze altrui, quando i tempi non erano oggettivamente ancora maturi. Diciamo questo perché un'infrastruttura aeroportuale può anche nascere da un desiderio, ma poi deve essere contestualizzata, giustificata dalle reali esigenze del territorio, deve dare a questo un importante valore aggiunto. Oggi molte cose sono cambiate. Il fortissimo ridimensionamento di Ciampino, deciso dal tribunale, ad aeroporto da dedicare al soccorso aereo ed ai voli di Stato, così come la saturazione di Capodichino e Fiumicino, rendono matura, se non addirittura improcrastinabile, la realizzazione di un terzo aeroporto civile nel Lazio che possa assorbire le importanti quote di traffico aereo che debbono essere necessariamente trasferite da Ciampino». 

«Fatta tale premessa Aparf - argomenta ancora Schiappa - tiene a precisare che il progetto in questione non è in competizione con altre idee progettuali da destinare al territorio e per questo non accetta veti pregiudiziali da nessuno, specie se non adeguatamente motivati. L'aeroporto, così come concepito, a differenza di qualsiasi altro progetto di qualsivoglia natura, porterebbe sviluppo e occupazione dell'ordine dei 3.000 posti di lavoro tra diretti ed indiretti, ma anche turismo, mobilità e prestigio per un territorio intero. L'aeroporto è progettato secondo gli ultimissimi criteri di sostenibilità e di riduzione dell'impatto ambientale. In esso saranno ammesse solo le compagnie aeree dotate dei vettori più moderni che già oggi adottano soluzioni molto performanti per ciò che concerne la combustione e la riduzione dell'impatto acustico (...) Per questa ragione noi rispondiamo a Legambiente che è libera di proporre il suo parco fotovoltaico sul sedime dell'aeroporto Moscardini, ma non di attaccare pretestuosamente il nostro progetto. Facciano pure il loro percorso, per carità, ma visto che, di fatto, l'Aeronautica Militare non si è pronunciata sul destino dell'area (che presumibilmente resterà militare), il tutto ci sembra abbastanza incerto».

Infine, la stoccata: «Lungi da noi voler politicizzare il progetto, siamo trasversali, ma se poi ci tirano per la giacchetta siamo anche costretti a dire che l'afflato politico si è materializzato all'interno del convegno di Legambiente, quando il candidato a sindaco Marzi si è schierato contro l'idea di aeroporto, cosa che lui invece per anni aveva sostenuto. Una posizione non "ideologica", ma apparentemente dettata da interessi di campagna elettorale. Fatto per noi inaccettabile» ha concluso Schiappa.