Il Comune inizia la sua battaglia contro il proliferare dei piccioni nel centro abitato, preoccupato dei rischi igienico-sanitari che ne conseguono. Sono troppi, infatti, i volatili che sostano sui davanzali, infilandosi anche nei sottotetti e nelle case abbandonate. Basta trovare una fessura e i piccioni finiscono col nidificare negli edifici, depositando quantità considerevoli di guano che, oltre a causare problemi igienici, emana cattivi odori. Senza considerare i rischi di contaminazione anche per i cittadini.

Il primo passo verso il contenimento della popolazione stanziale di piccioni nel centro storico è stato fatto con un'ordinanza del sindaco Iorio, emessa proprio in questi giorni. Oltre al divieto di alimentare i pennuti nel centro abitato, vengono coinvolti tutti i proprietari di case e fabbricati della cinta urbana. Questi ultimi, o chiunque possa vantare un diritto reale sugli immobili esposti alla nidificazione e allo stazionamento dei piccioni, dovranno provvedere a proprie spese alla pulizia e alla disinfezione periodica di locali, cortili e anfratti nei quali i volatili abbiano nidificato depositando il loro guano; ma bisognerà anche ripulire e disinfettare periodicamente le aree sottostanti cornicioni, balconi, pensiline imbrattati dal guano.

Inoltre, i proprietari dovranno chiudere, con griglie o reti ogni apertura, anche di aerazione, attraverso la quale i piccioni possono introdursi all'interno per trovare riparo o per nidificare. Infine, dovranno impedire la sosta dei volatili su terrazzi, davanzali, cornicioni, nicchie, anche all'interno di cortili, applicando dissuasori di tipo non cruento. L'ordinanza entrerà in vigore dal prossimo 21 maggio e per i trasgressori è prevista una sanzione compresa tra i 25 e i 500 euro.