Affidamento dei lavori per la realizzazione del progetto di recupero e restauro della facciata di Palazzo Vespignani, ieri sono state aperte le buste degli aspiranti all'appalto. Presto verrà decretata la ditta vincitrice della gara. L'opera prevede un investimento di oltre 420mila euro, somma che si aggiunge ad altri due finanziamenti ottenuti dall'Amministrazione comunale: il primo deriva dalla misura 7.4.1 del "Gal Terre di Argil", pari a 200mila euro, e prevede la realizzazione di interventi di sistemazione dei locali da adibire a museo; il secondo è quello erogato dalla Regione Lazio di circa 300mila euro. Dunque, quasi un milione di euro verrà investito per la ristrutturazione del primo piano, il completamento dell'ingresso e degli allestimenti, il restauro della facciata.
Mentre si ristruttura Palazzo Vespignani, si lavora al centro storico per costruire alloggi a canone sostenibile.
Entrambi gli interventi sono delicati, in quanto vengono eseguite particolari opere di restauro, con il recupero di affreschi e componenti architettoniche significative. Le attività di valorizzazione sono condotte con grande cura per ricostruire la componente storico-architettonica di ogni antica costruzione, esaltandone i dettagli di valore.
Palazzo Vespignani, realizzato dopo il 1830 su progetto dell'architetto Virginio Vespignani, è uno dei rari esempi di architettura integrale. Danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, l'edificio si sviluppa su una superficie di circa 900 metri quadrati, articolati in tre piani.
Il progetto prevede la destinazione del palazzo a museo, dunque nelle sale ristrutturate e abbellite da affreschi verranno sistemati i reperti dell'antica colonia di Fregellae, organizzati in modo da poter effettuare visite guidate interattive, destinate soprattutto alle scolaresche. Fra le mura artistiche del Vespignani saranno adeguatamente ricostruiti angoli dell'antica colonia romana e testimonianze della sua vita quotidiana. L'ultimo intervento da realizzare, il rifacimento della facciata, completerà l'opera restituendo l'edificio ai cepranesi in tutto il suo splendore.