Presenta domanda di disoccupazione a loro insaputa. La ottiene e, da quel momento in poi, per madre e figlio di Cassino inizia un incubo. I soldi vengono accreditati sui loro conti e, smaltita la sorpresa, finiscono per essere minacciati, anche di morte, al fine di ridarli a chi quelle pratiche fasulle le aveva istruite utilizzando i loro dati. Ma le persone coinvolte in questa vicenda in realtà erano due: una arrestata e posta ai domiciliari a gennaio.
L'altra, un altro cinquantenne del Casertano, nelle scorse ore: la polizia del Commissariato di Cassino ha infatti eseguito l'ordinanza di misura cautelare a carico di R.G., classe '67, che nel frattempo si era allontanato, restando all'estero. L'uomo dovrà rispondere di truffa aggravata, atti persecutori, estorsione in concorso, sempre in danno di madre e figlio della città martire.
I fatti contestati risalgono al 2019 e, come ricostruito dalla Polizia di Stato, i due indagati, «con artifizi e raggiri, si erano prodigati a presentare, a nome della donna e del figlio due domande di disoccupazione, supportate da false prestazioni lavorative, finalizzate all'ottenimento del beneficio dell'indennità mensile di disoccupazione» spiegano dalla Questura. Con l'intento di farsi consegnare la somma di denaro erogata dall'Inps, circa 11.000 euro, i due avrebbero posto in essere un'attività estorsiva messa in atto attraverso reiterate minacce di morte, arrivando anche a seguire le vittime per strada.
A gennaio gli investigatori avevano eseguito l'ordinanza emessa dal gip di Cassino ma uno dei due destinatari si era reso irreperibile recandosi all'estero. Dopo il suo rientro in Italia gli agenti del Commissariato di Cassino, guidati dal vice questore Salerno, lo hanno rintracciato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.