«Se alle prime dichiarazioni del consigliere De Lellis sono rimasto basito, adesso sono addirittura attonito». Lo dice il sindaco Antonio Como in merito alla polemica scoppiata sulla dacia russa che, dopo venti anni, è ancora in piedi nel parco della Fontana ma inutilizzata e, pertanto oggetto di lamentele sullo stato di degrado causato da incursioni vandaliche e sull'opportunità di fare una scelta definitiva: recuperarla o demolirla, come recita un'ordinanza firmata dall'ex sindaco Boni.

«Aspetto ancora una risposta sulla titolarità del Comune ad autorizzare un privato per la realizzazione di un'opera su un terreno di un altro privato - sottolinea il primo cittadino - Anche perché il Comune provvedeva solo alla nomina di due componenti del Cda dell'ente morale "De Luca", ente completamente autonomo». Il problema della dacia, quindi, nascerebbe dal fatto che non si poteva autorizzare un privato a sistemare la struttura nel parco di un altro privato, l'ente "De Luca", oggi Asp Frosinone.

Tra l'altro imponendo nella concessione siglata dal Consiglio comunale e mai avallata dal "De Luca", l'uso di arredi e prodotti di una nota marca di birra, come ha spiegato Como. «De Lellis - aggiunge il sindaco - chiede di risolvere un problema che la sua Amministrazione, quella in cui era vicesindaco prima e sindaco facente funzioni poi, ha causato attivando una concessione che non poteva essere fatta, evidentemente.

La soluzione comunque la stiamo cercando e la troveremo, come sempre, come per i tutti i problemi ereditati dalle passate Amministrazioni di cui De Lellis ha sempre fatto parte. Riguarda il degrado che subirebbero bambini, famiglie e visitatori, non so dove lo veda De Lellis. Da diverse settimane i parchi vengono sottoposti a un'accurata pulizia proprio per renderli più attrattivi».