«In questa zona siamo stati abbandonati da tutti, ma intanto ci arrivano le bollette con richieste di pagamento per servizi che non ci sono stati offerti». Questo l'ennesimo grido di allarme che giunge dal sud pontino in merito a quanto sta accadendo dopo la scomparsa del Consorzio di Bonifica di Sessa Aurunca, assorbito, con tutti i suoi debiti dal Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno. Una vicenda che, come è noto, si trascina da tempo, con i proprietari dei terreni situati nei Comuni di Santi Cosma e Damiano, Castelforte e Minturno, che non sanno più a che santo votarsi per avere un minimo di servizi.

Irrigazioni, manutenzioni etc completamente inesistenti e con la burocrazia che continua a rallentare passaggi di giurisdizione, investimenti, riattivazioni di impianti. Nemmeno la denuncia presentata a suo tempo dal sindaco di Santi Cosma e Damiano, Franco Taddeo, sembra aver fatto effetto ed ora, oltre ai mancati servizi, non offerti da anni, hanno ripreso ad inviare bollette riguardanti anni passati. Alcuni agricoltori hanno contattato la nostra testata, mostrando le bollette che stanno arrivando.

«Alcuni di noi - ha detto un agricoltore - hanno ricevuto ingiunzioni di pagamento da parte di una società, incaricata dalla gestione liquidatoria dell'ormai ex Consorzio di Bonifica Aurunco. Addirittura, ci hanno notificato bollette relative al 2015, che tra l'altro sono prescritte, ma anche del 2017 e crediamo che ne arriveranno altre. Ma come si fa a chiedere pagamenti per servizi non resi, tanto che ognuno di noi si è dovuto organizzare per le irrigazioni e per la pulizia dei canali, operazione quest'ultima di cui, tanto per fare un esempio, si è occupato il Comune di Santi Cosma e Damiano. Come se non bastasse non sappiamo cosa succederà, perché qui non sappiamo ancora cosa ci aspetta».

Una rabbia che è evidente da parte dei proprietari dei terreni, che non escludono proteste eclatanti. E per il neo presidente del Consorzio di Bonifica del Lazio Sud Ovest, Lino Conti, la questione del sud pontino sarà una delle priorità a cui dovrà mettere mano, perché il clima tra gli operatori del settore si fa sempre più incandescente.