Lo spostamento dell'attività da Maddaloni ad Anagni della multinazionale del tabacco Logista continua a mobilitare il mondo sindacale. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto la convocazione di un incontro urgente ai ministeri dello sviluppo economico e del lavoro. «Un incontro - scrivono le tre organizzazioni sindacali - al fine di poter discutere il piano industriale mai presentato e trovare tutte le idonee soluzioni per scongiurare la chiusura del sito e il licenziamento dei lavoratori con ricadute sul piano sociale gravissime per gli stessi lavoratori e le loro famiglie».

Secondo le sigle di categoria, «i dicasteri interessati devono fare ogni sforzo per evitare l'ulteriore depauperamento industriale di un'area del Mezzogiorno dell'Italia già fortemente penalizzata». Resta anche il problema del trasferimento di 24 addetti amministrativi dalla Campania in Ciociaria, a circa 140 chilometri di distanza, e l'aggravio di lavoro per il personale dell'hub di Anagni.

Su questi temi il vicepresidente di Logista Italia, Federico Rella, ha detto: «Già nel 2013 un gruppo di lavoratori fu trasferito da Maddaloni ad Anagni con una serie di garanzie che consentirono di salvare il lavoro. L'obiettivo è mettere a frutto tecnologie avanzate e investimenti per conservare l'occupazione in una prospettiva economica che al momento non ci consente di mantenere aperti contemporaneamente due siti. Abbiamo chiesto ai lavoratori di Anagni - ha aggiunto Rella - di stringere i denti in attesa della soluzione per i colleghi di Maddaloni».

In un'altra nota, Logista conferma la volontà di «garantire la continuità ai propri dipendenti e la ricollocazione nel sito di Anagni, mantenendo invariata ogni garanzia prevista a livello contrattuale. Resta il problema dell'indotto che ha ricadute occupazionali più corpose». Logista conferma, inoltre il «proprio supporto alla società Gld dell'individuazione di soluzioni volte a ridurre al minimo gli impatti occupazionali». Una vertenza ancora aperta. Nei giorni scorsi a Maddaloni è stato nuovamente dichiarato lo sciopero.