Gabriele Mammone muore all'ospedale Santissima Trinità a soli 46 anni. A far luce sulle cause della sua morte sarà l'autopsia che verrà eseguita questa mattina all'ospedale Spaziani di Frosinone. Ieri mattina il ritrovamento del corpo senza vita dell'uomo in un letto del nosocomio sorano, dove era stato ricoverato il giorno precedente. La stessa Asl di Frosinone vuole comprendere cosa sia successo al paziente e così ha subito richiesto l'esecuzione dell'autopsia. La ditta incaricata di eseguire il servizio funebre, la "Ianni e Caira", questa mattina trasferirà la salma dall'ospedale di Sora a quello di Frosinone.

Dopo lo svolgimento dell'esame autoptico, le spoglie saranno portate al cimitero di Sora. Ieri pomeriggio, tramite un manifesto affisso in città dalla ditta di onoranze funebri, la famiglia ha dato notizia della morte del quarantaseienne. A dare il triste annuncio la moglie, il figlio e la figlia, i genitori, il fratello, i suoceri, gli zii, i cognati, i nipoti e tutti i parenti. Solo in un secondo manifesto sarà reso noto il luogo e il giorno in cui verrà celebrato il funerale.

Ieri mattina la città si è svegliata con la notizia shock della morte di Gabriele Mammone. In tanti hanno indirizzato messaggi di vicinanza alla moglie, ai figli, ai genitori e a tutti i familiari che in queste ore sono in preda alla disperazione e allo sconforto per la perdita di Gabriele. "Non ci sono parole per esprimere quello che ho provato alla notizia si legge in un post Sora e noi tutti perdiamo un bravo ragazzo, ma il tuo ricordo resterà sempre nel mio cuore e in tutte le persone che hanno avuto modo di conoscerti. Un abbraccio ai familiari".

Gabriele viene descritto da tutti come un ragazzo solare, amante della montagna, delle gite all'aria aperta, sempre in compagnia di amici. Seguiva con autentica passione sin da ragazzo la squadra di calcio del Sora e il suo tifo non è mai venuto meno.
Un grande lavoratore, impegnato con la massima dedizione nel negozio di famiglia di viale San Domenico, una rivendita al dettaglio di pellet. Grande lo sconforto soprattutto in zona Agnone, tra chi lo conosceva da sempre, da quando era bambino, l'ha visto muovere i primi passi, crescere. E poi il matrimonio, la nascita dei bambini. Un uomo che ha lasciato un vuoto enorme in chi lo amava, al quale piaceva stare insieme alle persone, condividere ogni momento e vivere circondato dagli affetti più cari.