Sono stati ascoltati ieri mattina in tribunale, affiancati dai loro difensori, gli avvocati Mariano Giuliano e Angelo Pollino. E tutti hanno risposto alle domande del giudice, spiegando le rispettive posizioni: nessuna rissa né tantomeno un tentativo di estorsione. I destinatari delle recenti misure di divieto di accesso e dimora nel territorio della provincia di Frosinone - in tutto nella vicenda erano stati coinvolti in nove - hanno rigettato le pesanti accuse. E ora si attende la decisione dell'autorità giudiziaria.
La vicenda, lo ricordiamo, è quella che ha portato a distanza di quasi un anno dai fatti al coinvolgimento di nove persone collegate - per la procura - alla devastazione del ristorante "L'Osteria del pesce" a Isola del Liri e al ferimento del titolare del locale e del padre. Estorsione, rissa, danneggiamento, lesioni e minaccia le accuse mosse ai nove soggetti di etnia rom che, secondo l'ipotesi della magistratura, sarebbero in qualche modo coinvolti nella vicenda. Subito dopo l'accaduto un arresto; poi la lunga attività di riscontro alle dichiarazioni dei titolari e dei numerosi testimoni, con l'analisi delle immagini della videosorveglianza acquisite da alcuni esercizi commerciali dell'area, ha consentito ai carabinieri di ricostruire i passaggi arrivando a chiudere il cerchio.
Così il gip di Cassino ha emesso nei giorni scorsi le ordinanze di divieto di accesso e dimora nel territorio della provincia di Frosinone per sette persone. Per altre due, di presentazione alla polizia giudiziaria. Ordinanze eseguite dai carabinieri di Sora. Ieri mattina proprio i destinatari dei provvedimenti, che nel frattempo hanno trovato ospitalità da alcuni familiari in Abruzzo, hanno risposto. E rigettato categoricamente le accuse: il parapiglia sarebbe nato a seguito di alcune offese a uno dei conviviali per la sua difficoltà motoria. Parole dalle quali si sarebbe scatenata la discussione.