La diatriba sul trasferimento delle spoglie del poeta Libero De Libero a Fondi è finita al Tar. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha ritenuto illegittimo il provvedimento del comune di Patrica e lo ha annullato. Ha condannato il comune lepino alle spese. Un anno fa la battaglia del sindaco Lucio Fiordalisio per ribadire il suo no alla richiesta di estumulazione delle spoglie del poeta. A richiederla un erede del celebre scrittore nato a Fondi e trasferitosi poi a Patrica.

L'avvocato dell'erede di De Libero chiederà ora di dare esecuzione alla sentenza e, quindi, di adottare gli atti per la traslazione. «È scritto chiaro che il Comune non può impedirlo – spiega l'avvocato Ermanno Martusciello – In caso contrario la denuncia alla Procura per omissione di atti d'ufficio, alla corte dei Conti per danno erariale, e azione per risarcimento danni. La cosa singolare è che il Tar, che spesso impiega anni, ha ritenuto di decidere immediatamente consentenza semplificata, una procedura che si adotta in caso di manifesta fondatezza del ricorso. Hanno ritenuto così strampalate le motivazioni, che hanno deciso la causa immediatamente».

Nella sentenza del Tar si legge che «il provvedimento appare in primo luogo elusivo del giudicato di cui alla sentenza di questo Tribunale il quale, accogliendo il ricorso proposto dalla sig.ra de Libero (madre del ricorrente) avverso provvedimento analogo a quello oggetto dell'odierno ricorso, ha statuito che "il Comune non può impedire la traslazione della salma, anche se appartenente ad un poeta, opponendo la richiesta di vincolo monumentale". Il provvedimento viola palesemente lo "ius eligendi sepulchrum" esercitato dal sig.

Libero De Libero con le ultime indicazioni testamentarie, in cui espressamente esprime la volontà di essere sepolto a Fondi; illegittimo e infondato è il contestato difetto di legittimazione dell'odierno ricorrente alla richiesta di trasferimento della salma, essendo ampiamente provato e documentato che agisce in qualità di pronipote del de cuius. Non esiste alcuna norma che imponga che un'istanza volta a dare esecuzione alla volontà acclarata del de cuius di essere sepolto in un determinato luogo debba essere presentata unitariamente da tutti gli eredi; al contrario, nel caso di specie, tale istanza è stata correttamente presentata sin dal 2003 dalla sig.ra De Libero e reiterata dal ricorrente. Non esiste alcun vincolo monumentale sull'attuale tomba del sig.
De Libero, né esiste alcun provvedimento attualmente valido ed efficace di sospensione della estumulazione e traslazione della salma per motivi di tutela monumentale».

Inoltre anche se la tomba fosse vincolata dalla Sovrintendenza, il Tar ha ribadito che non può essere impedita la traslazione delle spoglie, in quanto la volontà del poeta di essere sepolto a Fondi venne manifestata in modo inequivocabile in un testamento pubblico. L'avvocato Martusciello aggiunge «che nessun diritto può vantare il Comune di Patrica sulle spoglie di Libero De Libero e che la sua ultima volontà dovrà necessariamente essere rispettata».