Anche nella Valle di Comino prendono forma le iniziative per contrastare il cambiamento climatico. L'area interessata è posta in quota, nel territorio di Picinisco e all'interno del perimetro del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Si tratta di valorizzare "a gruppi una faggeta irregolare in località Val Canneto su terreni comunali al fine di aumentare la complessità strutturale dell'ecosistema forestale migliorando le funzioni ecologiche e biologiche nonché di stabilizzazione nella produzione trofica".

Lo scopo ultimo è quello di ridurre l'anidride carbonica e favorire così l'adattamento ai cambiamenti climatici. L'Ente parco ha aderito al programma promosso dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che intende rispondere all'esigenza di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici mediante la conservazione e la valorizzazione di aree forestali di particolare pregio naturalistico e ambientale (Hnv), andando di fatto ad aumentare, sotto più punti di vista, la funzionalità ecologica ed ecosistemica di dette aree, semplificata dall'azione dell'uomo.

L'intervento che riguarda la faggeta di Val Canneto è stato approntato da esperti del settore e consegnato ai competenti uffici del Parco che poi, a fine marzo, lo hanno trasmesso per competenza al Comune di Picinisco. Il progetto esecutivo ha per titolo "Interventi selvicolturali finalizzati alla gestione, conservazione e valorizzazione degli habitat forestali ad alto valore naturalistico del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, località "Val Canneto" Comune di Picinisco". Il costo dei lavori è di 124.510 euro. 

Tutto nacque con la legge 394 del dicembre 1991, che invitava gli enti parco a presentare progetti per la realizzazione di interventi finalizzati alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici: gli interventi che rientravano nelle proposte erano di quattro tipi, ma quello che riguarda il progetto della faggeta di Val Canneto è il quarto: interventi di gestione forestale sostenibile. Ora si attende il trasferimento delle risorse e poi, entro i cinque anni successivi, dovranno essere completati i lavori