Il consigliere Benedetto Leone torna sulla questione degli alberi in piazza Diamare: «Se confermata la notizia dell'errore tecnico sul taglio delle piante in piazza Diamare si resta increduli da cittadini. Qui siamo di fronte a tre questioni: la superficialità nella progettazione e nella gestione del cantiere da parte dell'amministrazione; le continue bugie da parte degli amministratori, che in questi giorni hanno fatto la corsa sugli organi di stampa e sui social a comunicati che oggi verrebbero smentiti dall'ennesima notizia. Il dato più inquietante, è che questa amministrazione oltre ad essere dannosa è soprattutto divisiva nella nostra città.

Anche un progetto di riqualificazione di un'area urbana, che è sempre un fatto positivo in una città, diventa con l'amministrazione Salera terreno di scontro con la comunità. Eppure un sindaco è chiamato ad ascoltare la città, a confrontarsi serenamente con le diverse sensibilità e non ad alzare muri e aprire conflitti».

«Aggiungo una domanda - incalza Leone - A questo punto, il Comune che non si è ancora espresso ufficialmente, smentirà il suo assessore ai Lavori pubblici che due giorni fa ha dichiarato che gli alberi sarebbero stati estirpati e ripiantati altrove oppure smentirà il suo progettista che ha fatto sapere che ora gli alberi resteranno al proprio posto per un errore progettuale?».

«Le piante a piazza Diamare non verranno tagliate né espiantate, sembra che ci sia stato un errore nel progetto tecnico - ha evidenziato il consigliere Fontana - Detto questo mi viene da consigliare a questa maggioranza di essere meno aggressiva e più educata nei confronti dei consiglieri di opposizione che chiedono spiegazioni e cercano (questa volta è andata bene) di evitare danni alla città».

Edoardo Grossi, dell'Ansmi: «Il ripristino delle antiche bàsole restituirebbe a Cassino la sua storia e il suo fascino originale caratterizzandone ulteriormente l'aspetto. Durante i lavori di piazza Diamare da sotto il manto stradale sono venuti fuori alcuni pezzi di questa pavimentazione caratteristica della Terra di Lavoro».