Con l'arrivo della primavera è ripartito a ritmo pressoché continuo il Cammino di San Benedetto, che si sviluppa in sedici tappe da Norcia a Montecassino. Un passaggio numeroso di pellegrini che proprio partendo dal luogo di nascita del fondatore dell'Ordine dei Benedettini, passando per Subiaco, si conclude a Montecassino dove il Santo finì i suoi giorni. La tappa che tocca Roccasecca è la quindicesima, quella che da Arpino, la terra di Cicerone, si conclude nei luoghi di San Tommaso.
Ad accogliere i pellegrini nella terra natale dell'Angelico Dottore gli "Amici del Cammino" Angelo Ciampa e Tommaso Marsella che si occupano dell'accoglienza e dell'ospitalità delle persone impegnate nel faticoso cammino. In pratica gli appassionati diretti a Montecassino dopo aver lasciato Arpino passano per Santopadre per poi scendere un sentiero che li porta nelle Gole del Melfa e quindi a raggiungere Roccasecca, dove, come detto, trovano accoglienza ed ospitalità per riposarsi e ritemprare le forze prima di ripartire nell'ultimo tratto per Villa Santa Lucia fino al monastero benedettino.
Una volta in città i pellegrini sempre con il supporto di Angelo Ciampa e Tommaso Marsella colgono l'occasione per visitare i luoghi sacri e storici del posto, in particolare i due eremi, dello Spirito Santo e di San Michele Arcangelo, il castello di San Tommaso, la prima chiesa a lui dedicata e gli altri importanti luoghi di culto del posto.
Il primo pellegrino che passò a Roccasecca il 2 giugno del 2012 fu un postino di Trento, Massimo Molinari. Da allora un flusso continuo di persone di tutte le età motivate a conoscere i luoghi di San Benedetto insieme a tutte le altre bellezze nelle vie, a volte anche impervie, per circa 300 chilometri da Norcia a Montecassino.
Per celebrare questo decennale flusso Ciampa e Marsella intendono realizzare qualche iniziativa a ricordo di quanti con impegno e dedizione passano in queste terre per raggiungere uno dei luoghi del Santo che scrisse la "Regola", appunto Montecassino. Il Cammino di San Benedetto è descritto in un documentato libro di Simone Frignani.