Un albero tagliato così, con l'indifferenza di un bambino che recide un fiore appena sbocciato. Quando giovedì pomeriggio gli operai che stanno lavorando nel cantiere di piazza Diamare, impegnati nel restyling e negli interventi sulla pedonalizzazione, hanno tagliato la pianta, Salvatore Avella, ambientalista della prima ora, non ci ha visto più dalla rabbia. Ha chiamato le forze dell'ordine, la polizia municipale, ha preteso che i lavori venissero sospesi fino a chiarire il perché di quella scelta tanto scellerata. In tanti hanno parlato di un albero di 50 anni, poi di 30, poi 25. Altri di piante sistemate nel dopoguerra. I cerchi nell'albero non fanno la differenza, ma l'ennesimo taglio di un albero ha ferito buona parte della comunità.

«Una scelta indiscriminata, inaccettabile» ha tuonato Avella. Nelle ore seguenti si sono fatti avanti cittadini e consiglieri, commercianti e professionisti. E la città si è spaccata, ancora una volta, sulla questione. Ognuno ha dato un valore differente a quell'albero tagliato. Dall'amministrazione è arrivato un chiarimento e anche delle scuse: «Nel rifacimento di piazza Diamare, primo step di pedonalizzazione del centro urbano a beneficio dei cittadini e della qualità dell'aria, i cui lavori sono iniziati giorni addietro, per una armonizzazione complessiva, il progetto contempla la piantumazione di 30 alberi tutti della medesima tipologia. I "lecci" di fronte alla chiesta di Sant'Antonio, piante non idonee in città perché con le radici creano problemi - come hanno creato - al marciapiedi e ai locali delle abitazioni adiacenti, vanno quindi sradicati e ripiantumati altrove.

Cosa che sarà fatta. Non sarà tagliato nessun altro leccio, dopo quello di giovedì, taglio determinato da un malinteso con la ditta esecutrice dei lavori. L'amministrazione non può quindi che dare merito e ringraziare chi, animato da genuina sensibilità e amore per l'ambiente, ha fatto pervenire immediate segnalazioni che hanno impedito il taglio degli altri lecci di piazza Diamare».

Dure le critiche arrivate, tra gli altri, dal consigliere Salvatore Fontana: «Gravissimo tagliare alberi di 30 anni di vita. Un modo di essere ambientalisti 4.0 di questo sindaco». Subito il botta e risposta con il vice sindaco Carlino: «Piazza Diamare sarà completamente riqualificata, nei sottoservizi, nella pavimentazione, nella ripiantumazione di quercus ilex di circa venti anni di età, e nella realizzazione di una fontana centrale. Primo step, di un progetto ambizioso e complesso che prevede un centro completamente rinnovato, reso possibile grazie ad un lavoro durante il quale, l'area tecnica del comune di Cassino si è confrontata con esperti di diversi settori per mesi, fino a raggiungere quello che sarà un grande obiettivo.

La piazza sarà interamente pavimentata con Gres su massetto di cemento.I lecci esistenti nei pressi della banca hanno sviluppato un apparato radicale che si è infiltrato persino sotto il pavimento della banca, e avviluppato con le radici impianti nel sottosuolo, andavano comunque rimossi, e i nuovi alberi previsti avranno una chioma gestita, e posizionati in maniera tale da garantire una continuità dell'ombreggiatura. È stato tagliato un leccio per un fraintendimento con la ditta esecutrice, tutti gli altri verranno espiantati e ripiantati altrove. Devo sottolineare e mi rende felice, la coscienza ecologista che si sta sviluppando in città, non può che essere un dato positivo, quando viene manifestata da tante persone che vogliono veramente bene all'ambiente.

Appare invece quanto meno singolare, lo scandalismo di un consigliere, che si erge a paladino di un albero tagliato, quando nella sua attività di imprenditore ne ha sterminati a decine. L'utilizzo di Google, che permette di andare a ritroso nel tempo, consente a ognuno di verificare come nella sua attività edilizia della società di tale consigliere, abbia fatto calare (in coerenza comunque con la norma urbanistica) su aree verdi tra via Campanella e via degli Eroi, o al rione Colosseo, cubature di cemento, senza preoccuparsi (pur se questo non era un obbligo) di ciò che veniva tolto in termini di beneficio per la collettività».

Non è tardata la risposta al vetriolo di Fontana: «Voglio sottolineare quanto sia bugiardo il vice sindaco Carlino. Oltre che cercare di attaccare il sottoscritto, afferma che l'albero è stato tagliato per errore della ditta.Tutto falso, ieri io e Valery Verd siamo andati sul posto e abbiamo chiesto alla ditta e al dirigente Lastoria, per telefono, cosa stavano facendo, ci hanno detto che gli alberi andavano tagliati e dopo mie insistenze ha detto che poteva valutare l'estirpazione. Io continuo a insistere che non vanno toccate perché moriranno e si risparmierebbero anche 30.000 euro». Insomma nessuno sapeva del taglio degli alberi, tutti hanno il "merito" di aver bloccato lo scempio e lo spettacolo va avanti.