Marzo? La primavera non sboccia affatto per il mercato dell'auto. Anzi la flessione è forte. In base ai dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei, le immatricolazioni nell'Unione Europea, Efta e Regno Unito sono state 1.127.077, il 18,8% in meno dello stesso mese dell'anno scorso. Ecco il dettaglio: nel primo trimestre 2022 sono state vendute in tutto 2.753.256 vetture, con un calo del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2021.

A calare molto più del mercato è proprio Stellantis, che ha immatricolato 203.515 auto, il 30,3% in meno dello stesso mese del 2021. La quota è scesa dal 21% al 18,1%. Nel primo trimestre le immatricolazioni del gruppo sono state 523.977, in calo del 21,7% con la quota in calo dal 21,7% al 19%. A determinare l'ulteriore flessione globale è stato l'impatto della guerra ucraina su un mercato già appesantito dalla cronica mancanza di microchip, un vulnus nelle catene di approvvigionamento che si è soltanto allargato.

Colpiti tutti e quattro i quattro mercati chiave: Spagna, Italia, Francia e Germania. La performance peggiore è stata quella della Spagna, che nel mese di marzo ha venduto il 30,2% di auto in meno su base annua, seguita da un calo del 29,7% per l'Italia, del 19,5% per la Francia e del 17,5% per la Germania. Se si pensa alla performance delle singole casere automobilistiche a marzo, Stellantis è finita sul podio delle peggiori, con 168.421 unità immatricolate (-32,9%), seguita da Nissan, con 16.632 unità immatricolate (-32,4%), e dal gruppo Volkswagen, che ha consegnato 203.919 unità (-24,3%).

L'unica casa automobilistica in crescita è Hyundai, che ha chiuso il mese di marzo con 76.516 immatricolazioni (+0,5%). E se Stellantis soffre, soffrono gli stabilimenti italiani sempre più penalizzati dai fermi produttivi. E, intanto, a Cassino mancherebbe poco più di un mese alla salita produttiva del Grecale e le dita sono tutte incrociate.