Ha creato il panico all'interno dell'ufficio postale, inveendo contro i dipendenti e colpendo con calci e pugni gli arredi della struttura. Ha poi minacciato e aggredito gli agenti del commissario di polizia di Fiuggi, intervenuti sul posto. Queste le accuse per cui è finito a processo V. N., un trentasettenne residente nella città termale. Domani l'udienza durante la quale sarà sentito un teste. L'uomo è difeso dall'avvocato Antonio Ceccani.

La ricostruzione
I fatti contestati risalgono al mese di aprile dello scorso anno. Stando alle accuse, il trentasettenne, che aveva alzato un po'troppo il gomito, in stato di agitazione, urlava e inveiva contro i dipendenti delle Poste, mentre colpiva con calci e pugni i manufatti presenti all'interno dell'ufficio. Sono, quindi, intervenuti i poliziotti per bloccare il trentasettenne. Ma, sempre stando alle accuse, per opporsi all'operato degli agenti, l'uomo si è scagliato contro di loro, minacciandoli e aggredendoli.
È finito così nei guai per resistenza a pubblico ufficiale.