Un tavolo allargato ai ministeri delle attività produttive e della transizione ecologica. Si procederà in questa direzione, in base a quanto deciso nell'incontro che ieri pomeriggio si è tenuto alla Regione Lazio, convocato dal consigliere Mauro Buschini per avviare una discussione con l'obiettivo di snellire le procedure autorizzative ed evitare altre fughe di investimenti, come avvenuto nel caso dell'azienda farmaceutica Catalent che ha dirottato un progetto da cento milioni di dollari da Anagni a Oxford.

Una decisione condivisa da tutti. «Le regole attuali, come dimostra il caso dell'investimento annullato da Catalent, devono cambiare». Lo ha detto l'assessore regionale alle attività produttive, Paolo Orneli, al termine dell'incontro, aggiungendo: «Favorire gli investimenti produttivi è una nostra priorità assoluta. In questi anni la Regione ha finanziato in totale 83 progetti, tra contratti di sviluppo e accordi per l'innovazione, contribuendo con 32,5 milioni di euro a operazioni che hanno generato investimenti per oltre 830 milioni».

Sulle attività in area Sin, dove ricade la proprietà Catalent, l'assessore regionale ha sottolineato: «Bisogna trovare modalità più efficienti ed efficaci per tenere insieme la promozione degli investimenti e la tutela dell'ambiente. La caratterizzazione e la bonifica dei siti di interesse nazionale sono certamente una priorità assoluta, ma è altrettanto importante poter garantire agli investitori tempistiche certe per il completamento delle procedure autorizzative.

Su questo tema fin da ora c'è la nostra totale disponibilità a confrontarci con il governo per trovare una soluzione condivi sa. Siamo pronti a lavorare con l'azienda Catalent per programmare nuovi investimenti produttivi sul sito di Anagni». Al vertice era presente Unindustria (con i tecnici e la dottoressa Pamela Morasca, direttrice di Frosinone) che da tempo si batte per avere le tempistiche certe necessarie alle aziende per lavorare meglio e investire senza troppi intoppi.

«Il nostro obiettivo - ha commentato il presidente di Unindustria Frosinone, Miriam Diurni, sulla riunione tenuta ieri a Roma - è quello di fare fronte comune per ottenere quelle modifiche normative che non faranno bene soltanto al nostro territorio, ma a tutto il sistema nazionale. La decisione di coinvolgere i ministeri è importante perché ci permette di portare il confronto a un livello più alto, è quello che auspichiamo. Dobbiamo tornare a focalizzarci su un problema importante e trovare le soluzioni. Spero che il caso Catalent e il dibattito che ne è scaturito inneschi un circolo virtuoso».

Anche per i sindacati (hanno partecipato alla riunione Cgil, Cisl e Uil Lazio e le rappresentanze di categoria Femca, Filctem e Uiltec) è prioritaria l'esigenza di creare un tavolo di interlocuzione ministeriale, coinvolgendo i dicasteri delle attività produttive della transizione ecologica, tramite la collaborazione della Regione Lazio. La prossima tappa sarà proprio l'auspicato tavolo interministeriale per portare la vicenda al livello massimo di attenzione ed evitare, è stato ripetuto più volte durante la riunione, che si verifichino sul territorio ciociaro, ma anche su ogni altro territorio, un altro caso Catalent.

Nella riunione di ieri pomeriggio, dunque, sono state gettate le basi per un confronto con il governo, la direzione ritenuta più adeguata data la valenza dell'argomento e la posta in gioco. Erano presenti alla riunione il commissario della bonifica della Valle del Sacco, Lino Bonsignore, il capo gabinetto della presidenza della Regione Lazio.