Aveva presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Ferentino, sostenendo che nei suoi confronti si era consumato un delitto di ricettazione. Sosteneva che soggetti a lui ignoti fossero entrati in possesso di un assegno della sua società e di averlo compilato, ponendolo così all'incasso a sua insaputa. In realtà dalle indagini è stato scoperto che l'uomo, un trentatreenne, aveva simulato il reato. Il titolo di credito lo aveva consegnato a un sessantenne che aveva effettuato alcune giornate lavorative per la sua attività. Il ferentinate è finito così nei guai.

La ricostruzione
Stando alle accuse, il trentatreenne ha denunciato ai militari di essere finito nella rete di una ricettazione ai suoi danni. I fatti contestati risalgono a settembre dello scorso anno. Il ferentinate agli uomini dell'Arma ha dichiarato che ignoti si erano impossessati di un assegno dell'importo di 2.000 euro, intestato alla sua società, che opera nel settore edile. Sempre gli ignoti, stando al racconto del denunciante, avevano compilato il titolo di credito ponendolo all'incasso a sua insaputa.

Le indagini
I militari hanno così avviato subito tutti gli accertamenti del caso per fare luce sull'accaduto. Dalle indagini è emerso che, diversamente da quanto sostenuto dal ferentinate, l'assegno era stato consegnato a un sessantenne, anche lui di Ferentino, per il pagamento di alcune giornate lavorative. E così l'uomo da denunciante è finito per essere indagato. Deve ora rispondere dell'accusa di simulazione di reato. Nei giorni scorsi sono state concluse le indagini. L'uomo è difeso dall'avvocato Mario Cellitti.