Finisce sotto processo per furto aggravato di gas. Ma la difesa riesce a dimostrare che si è trattato solo di un grosso equivoco. E viene assolta. A finire nei guai è stata una quarantaduenne di San Giorgio a Liri, a cui era stato chiuso il contatore del gas per bollette non pagate. Da un successivo controllo sarebbe emerso, per l'accusa, che la stessa avrebbe manomesso la valvola per poter usare ancora la fornitura di gas: 75 metri cubi non dovuti, con precisione. Ed è stata denunciata.
La difesa della donna, rappresentata dall'avvocato Ermete Grossi, è riuscita a dimostrare attraverso delle analisi tecniche che non c'era stata alcuna manomissione: la valvola applicata per bloccare la fornitura di gas, in sostanza, sarebbe risultata non manomessa. Ma difettosa. La donna è stata assolta dal tribunale monocratico di Cassino con formula piena.