La droga e le estorsioni, le frodi carosello e le infiltrazioni nel tessuto sano dell'economia sfruttando l'emergenza Covid. Sono i terreni di caccia delle organizzazioni mafiose in provincia di Frosinone. E infatti: «Nel frusinate si registra un'incidenza criminale condizionata dalle proiezioni delinquenziali campane, con riferimento soprattutto alla storica presenza del clan dei Casalesi (in particolare i Venosa) e del clan Mallardo». È quanto riporta la Dia nella relazione semestrale al Parlamento. Nel documento, relativo al primo semestre 2021, si legge di estorsioni, usura e spaccio con clan locali legati a organizzazioni mafiose: «si registra contestualmente anche la presenza di propaggini criminali autoctone rappresentate principalmente dalle famiglie Spada e Di Silvio. Queste, imparentate con le omonime aggregazioni criminali romane e pontine, si sono rese protagoniste nel tempo di alcuni rilevanti episodi delittuosi dimostrandosi attive nel racket delle estorsioni, nell'usura, nel traffico e nello spaccio degli stupefacenti talvolta in osmosi con organizzazioni mafiose».

Un capitolo poi su Cassino dove «si è registrata nel tempo una considerevole presenza di proiezioni di sodalizi criminali campani e segnatamente quelli di origine casertana. In questa zona risiedono soggetti appartenenti al cartello dei Casalesi, agli Esposito di Sessa Aurunca, ai Belforte di Marcianise, ma anche ai clan napoletani Licciardi, Giuliano, Mazzarella, Di Lauro e ai Gionta di Torre Annunziata». La relazione cita alcune operazioni, tra le quali un passaggio è dedicato a "Autoriciclo" della Guardia di finanza «nei confronti di 17 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere, evasione e frodefiscale».

Nel mirino «due organizzazioni criminali i cui membri erano legati anche ad esponenti di spicco dei Casalesi, dedite alla commissione di una serie di reati fiscali, frode in commercio, falsità ideologica, intestazione fittizia di beni, estorsione, riciclaggio ed abusiva attività finanziaria prosegue la Dia Il sistema prevedeva la costituzione e l'utilizzo di soggetti giuridici creati ad hoc secondo lo schema tipico delle "frodi carosello"». La vicinanza con la Campania favorisce poi l'approdo di latitanti in cerca di alloggi tranquilli.

«Nel territorio provinciale hanno trovato rifugio numerosi latitanti, come dimostrano gli arresti avvenuti nel recente passato di esponenti di spicco legati ai clan Amato-Pagano, Polverino e ai Casalesi si legge ancora nella relazione I traffici di stupefacenti continuano a rappresentare un'importante fonte di lucro per i gruppi organizzati attivi nella provincia così come l'usura, il riciclaggio, il settore dei giochi e delle scommesse e quello dei rifiuti, segmenti criminali sui quali le mafie hanno lucrato sfruttando le opportunità del territorio, con i conseguenti rischi di infiltrazione dell'economia legale alimentati dall'emergenza pandemica».