È costretta a vivere un altro lockdown, stavolta ancora più duro di quello del 2020. L'architetto sorano Gaia Farinelli vive a Shangai con la sua famiglia da diversi anni e qui, dopo la comparsa di nuovi focolai di Covid-19, le autorità cinesi hanno imposto un coprifuoco durissimo. Gaia ha raccontato le condizioni in cui oggi è relegata a "La Repubblica", balzando così agli onori della cronaca nazionale. L'abbiamo contattata per sapere qualcosa in più e lei ha subito accolto la nostra richiesta descrivendo le sue lunghe giornate trascorse in casa, giorni particolarmente difficili.

Intanto come mai si trova a Shangai?
«Sono qui dal 2015, mi sono trasferita con la famiglia per ragioni di lavoro di mio marito. Al momento Shanghai è in lockdown quasi totale. Dico quasi perché due giorni fa sono state rese note le liste dei quartieri i cui abitanti sono autorizzati a uscire di casa: sono quelli che non hanno avuto casi di Covid negli ultimi quattordici giorni. Invece nei quartieri che nelle ultime due settimane hanno avuto dei casi si può uscire a passeggiare nello spazio condominiale; se ci sono stati casi negli ultimi sette giorni non può uscire di casa».

Lei come è messa con il suo condominio?
«Stiamo aspettando l'esito dell'ultimo test Pcr effettuato a tutti gli abitanti per sapere se saremo autorizzati a uscire per strada, al momento possiamo solo passeggiare negli spazi condominiali. Siamo circa un L'architetto sorano Gaia Farinelli migliaio di persone, di preciso non so perché ci sono anche diverse villette».

Sono misure anti-contagio davvero molto stringenti, diverse dal modello adottato in Italia.
Come state vivendo questo periodo?
«La mia storia è come quella di tutti, siamo in attesa che queste misure così pesanti diano i loro frutti e si possa tornare ad una vita normale. I ragazzi vorrebbero tornare a scuola, compresa mia figlia, anche se l'e-learning funziona abbastanza bene non è assolutamente paragonabile alla scuola in presenza».