«Rimettere al centro del dibattito il tema delle energie rinnovabili nel Lazio, dove la produzione della regione è di appena il 3,74% del totale nazionale. Troppo poco. Un dato assolutamente basso e comunque insufficiente per un territorio molto ampio come il Lazio». Lo ha detto il segretario regionale della Cisl Enrico Coppotelli, nel corso della riunione del comitato esecutivo dell'organizzazione sindacale.

 Ha spiegato Coppotelli: «Occorrono bandi regionali e scelte non più rinviabili. È il tema del momento quello dell'indipendenza energetica, che influirà sul futuro della produzione,dell'economia, ma anche della vita quotidiana dei cittadini del Lazio. Va affrontato, programmato e scaricato a terra». È stato anche presentato un piano formativo, soprattutto sul Pnrr, «per passare alla seconda fase di preparazione ovvero dai laboratori di approfondimento ad una formazione di riprogrammazione».

Quindi si è discusso del tema «delle difficoltà che vive il turismo nella regione Lazio, con inevitabili riverberi negativi sull'occupazione e quindi sui lavoratori e sulle loro famiglie». Rileva la Cisl Lazio: «Altrettanta necessaria attenzione andrà posta nei confronti del Sin della Valle del Sacco, perché, inutile nascondersi dietro un dito, ci sono seri rischi di perdere azioni di sviluppo e quindi investimenti e forza lavoro. Come purtroppo dimostra quanto sta accadendo con la Catalent di Anagni. Non possiamo permettercelo. Non dobbiamo permetterlo».

Enrico Coppotelli ha argomentato: «Se da un lato prosegue il confronto sul Pnrr, il prossimo 5 maggio la Cisl Lazio è stata convocata dal vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori. Prendiamo atto che ci sono ancora diverse difficoltà sulle rsa nella Regione e sull'integrale applicazione dell'accordo sottoscritto oltre un anno fa. È chiaro che occorrerà ripartire con la nostra azione sindacale forte e presente sui temi della sanità, del sociale per uno sviluppo integrale della qualità del lavoro e dei servizi. È altrettanto chiaro che la logica propositiva e del confronto rimane la migliore ricetta per raggiungere risultati, ma allo stesso tempo è necessario non derogare dai punti fermi che sono stati fissati e concordati. Altrimenti si rischia di smarrire la strada».

Durante la riunione del comitato esecutivo sono stati accesi i riflettori pure sul fatto che «crescono gli iscritti alla Cisl nel Lazio e si registra una grande affermazione nelle elezioni delle rsu nel pubblico impiego». Il che secondo il sindacato significa che «ci sono tutti i presupposti per affrontare al meglio le grandi sfide di questo periodo, tenendo la barra dritta su un'ottica di sviluppo integrale della persona e del Lazio». Si legge nella nota della Cisl: «Impossibile non sottolineare i dati delle ultime elezioni rsu nel Pubblico Impiego, dove la Fp Cisl si è riconfermata il primo sindacato della regione in tutti i comparti che rappresenta, dalla sanità alle funzioni locali e nelle funzioni centrali con una grande crescita nel numero complessivo di voti.

Ottima affermazione anche della Cisl Scuola, dove la crescita è del 25% rispetto alla volta precedente. La Cisl stravince nel comparto scuola sia a Frosinone che a Latina, mentre si classifica al secondo posto a Roma e Viterbo. Importante performance anche nel mondo dell'Università e della Ricerca. Nelle rsu vittoria imponente sia all'Ateneo La Sapienza di Roma che all'Unicas di Cassino. Crescono anche gli iscritti: ben 3.418 in più nel Lazio con riferimento all'anno precedente».