Il trasloco ad Oxford del progetto da cento milioni di dollari (per aumentare la capacità di produzione di sostanze farmacologiche biologiche) della multinazionale statunitense Catalent che nel 2020 ha rilevato lo stabilimento anagnino Bristol Myers-Squibb, ha provocato una sorta di tsunami nel mondo politico e industriale nazionale. L'investimento perso dalla Ciociaria a causa delle lungaggini burocratiche per il rilascio delle autorizzazioni, rese ancora più estenuanti dai vincoli dell'area Sin (sito di interesse nazionale) da bonificare, ha sollevato polemiche, innescato scontri politici, mobilitato partiti e associazioni.

La vicenda è stata, nelle ultime ore, portata nuovamente all'attenzione del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, al quale ha già lanciato un appello Unindustria Lazio tramite il suo presidente Angelo Camilli.

È il senatore leghista Gianfranco Rufa a rivolgersi all'esponente del governo Draghi con un'interrogazione per chiedergli di «intervenire affinché siano chiarite tutte le responsabilità della gravissima situazione da parte dei soggetti coinvolti MiTE, Arpa Lazio e Regione» e di indicare «quali misure urgenti intenda mettere in atto per sbloccare una situazione di inerzia che si protrae da troppi anni e che sta creando un duplice danno: da una parte la mancata bonifica che non consente la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente, e dall'altro lo stallo allo sviluppo del territorio, anche in aree che non presentano situazioni ambientali compromesse ma che rientrano forse indebitamente nell'attuale perimetrazione del Sin».

Interrogazioni e riflessioni, come quelle sollecitate e auspicate da Francesco De Angelis, presidente del consorzio industriale del Lazio. «I tempi lunghi delle istituzioni - dichiara sul caso Catalent - non sono i tempi delle imprese che hanno, al contrario, bisogno di procedure che siano veloci e snelle. Fondamentale un confronto immediato tra tutti i livelli istituzionali, coinvolgendo anche le associazioni di categorie e i sindacati, affinché si riscrivano i tempi della burocrazia e si assuma rapidamente ogni iniziativa necessaria. Siamo pronti a fare la nostra parte».

De Angelis annuncia, quindi, di volere chiedere al ministero «di assegnare al consorzio industriale una delega per snellire le procedure e per il rilascio delle autorizzazioni necessarie ai progetti di investimento nelle aree industriali. È fondamentale fornire al consorzio tutti gli strumenti necessari per favorire e incentivare i nuovi insediamenti nel pieno rispetto della tutela ambientale». Più voci e numerose iniziative su un caso interpretato da tutti come una sconfitta per il territorio ciociaro. Sonora.