Quando un anno fa la multinazionale farmaceutica statunitense Catalent annunciò l'investimento da cento milioni di dollari nel suo stabilimento di Anagni, finalizzato alla produzione di sostanze farmacologiche biologiche, soprattutto vaccini, non si poteva immaginare che la burocrazia avrebbe mandato in fumo il progetto. Catalent ha annunciato ufficialmente, infatti, che sposterà il suo investimento in Inghilterra, precisamente ad Oxford.

La causa? I tempi eccessivamente lunghi per il rilascio delle autorizzazioni, allungati dalle procedure e dai vincoli delle zone Sin (sito di interesse nazionale) quale è l'area industriale di Anagni a causa dell'inquinamento della Valle del Sacco. Un duro colpo per il territorio, per la produzione farmaceutica e l'occupazione (il progetto prevedeva cento assunzioni) che è diventato subito argomento di polemiche e contestazioni.

Tra i primi a intervenire il sindaco di Anagni, Daniele Natalia: «Come amministrazione comunale, in particolare con l'assessore all'ambiente D'Ercole, assieme anche alle associazioni di categoria, abbiamo portato avanti la battaglia per la sburocratizzazione della trafila - oggi lunghissima - che serve per ottenere autorizzazioni in zona Sin e abbiamo chiesto la deperimetrazione di questo insensato Sin».

Per il senatore Massimo Ruspandini (FdI) «Zingaretti e Buschini si svegliano tardi. Il Pd dorme sonni profondi mentre Catalent che sposta cento milioni di investimenti da Anagni in Inghilterra per lentezze e ritardi burocratici è solo l'ultimo esempio di occasioni mancate per la nostra provincia in termini di sviluppo economico e opportunità occupazionale».

Attaccato da più parti, il consigliere regionale Mauro Buschini ha convocato per il 19 aprile un incontro con il commissario della bonifica della Valle del Sacco al quale sarà invitato Unindustria. «Mi sento di raccogliere l'allarme - ha dichiarato - e soprattutto lo stimolo a mettersi ulteriormente in azione affinché il Sin sia una opportunità di miglioramento ambientale, non un limite allo sviluppo e agli investimenti industriali».

Mossa che ha provocato la reazione del sindaco di Patrica, Lucio Fiordalisio: «Buschini convoca il tavolo con i sindacati, peccato che questa problematica era stata fatta rilevare già tre anni fa dai sindaci dei Comuni che riscontravano grandi problemi per colpa del Sin e della burocrazia. Chiedemmo una circolare che snellisse e desse l'opportunità alle amministrazioni comunali di agevolare e velocizzare i procedimenti edilizi. La verità è che non si è fatto nulla, le istanze dei sindaci sono state inascoltate e nel frattempo siamo stati costretti a prenderci mille responsabilità».