Ci sono voluti quasi sei anni di battaglie intense, di polemiche, lettere e provocazioni. Di riunioni operative e di recriminazioni. Ma il comitato Solfegna ce l'ha fatta: finalmente è riuscito a ottenere (almeno in parte) quella sicurezza per i propri figli e per gli studenti che sulla Casilina ogni giorno attendono l'autobus.
«Tutto ha inizio nel 2017: i primi progetti, le prime inchieste giornalistiche - raccontano dal Comitato - Poi un anno e mezzo fa siamo riusciti davvero a far incontrare Regione, Astral e Comune per la messa in sicurezza della strada strada regionale Casilina nord, a un passo dall'istituto agrario San Benedetto».
Il primo passo in un percorso affatto facile. «Nel 2016 l'incontro a Roma con l'allora dirigente della viabilità della Regione Lazio Luca Marta, il dirigente Astral Bajetti, l'ex assessore Palombo, allora comandante della Polizia municipale Nardone e noi del comitato Solfegna. Poi la "visita" sul posto. Con un progetto già finanziato si è trovato il modo di mettere in sicurezza i nostri ragazzi che a causa della mancanza di spazi per la fermata dell'autobus stavano letteralmente "in mezzo alla strada"».
Quindi ulteriori passaggi per trovare gli strumenti idonei per continuare a portare avanti il progetto. Senza mai demordere. Anzi, annunciando anche sit-in e manifestazioni quando lo stallo sembrava troppo duro da sbloccare. Grande la soddisfazione espressa da Gianni La Marra e da Benedetto Vizzaccaro del Comitato Solfegna che con tenacia hanno portato a conclusione un nodo dolente da anni rimasto senza soluzione.
«Dopo quasi sei anni ci siamo. E oltre alla nostra caparbietà dobbiamo ricordare l'aiuto (e a volte l'insistenza) dell'onorevole Ilaria Fontana, del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, di quello comunale Franco Evangelista. Ma anche del sindaco Enzo Salera e del funzionario Anas Picciau».