L'antica Interamna torna a brillare al sole. E questa volta il sito archeologico ha "parlato" della storia che custodisce ai giovani studenti delle scuole. «Una bellissima manifestazione sul nostro sito archeologico: l'apertura straordinaria del sito riservata alle scuole» ha detto il sindaco Benedetto Murro riferendosi all'open day di sabato.
Il progetto, portato avanti dalla classe quinta elementare dell'Istituto comprensivo di Cassino III, sede di Sant'Angelo in Theodice ed esteso anche alle scuole di Pignataro (medie, quarta e quinta elementare), ha visto la collaborazione del professore Alessandro Launaro. Prima di raggiungere il sito archeologico, i ragazzi hanno anche approfondito la storia di Interamna Lirenas, attraverso la voce dell'esperto che si è servito di filmati, che si intreccia a quella dell'antica Roma.
«Un grande ringraziamento va al professore Launaro che si è speso veramente molto per questo progetto» ha sottolineato il sindaco Murro. «E grazie alla nostra Ninetta Leone per l'esposizione dei materiali, che sempre attirano l'attenzione dei curiosissimi ragazzi. Un ringraziamento va anche a chi ha scelto il nostro sito, che grazie a questi eventi comincia ad essere conosciuto sul territorio. Porteremo avanti progetti di questo tipo con le scuole, facendo diventare più frequenti le aperture del sito. Già ora con la nostra scuola media è in corso di realizzazione un altro evento», ha annunciato il primo cittadino.
Gli archeologi dell'Università di Cambridge, diretti dal professore Alessandro Launaro, responsabile scientifico e direttore di scavo, continuano intanto a lavorare alla riscoperta della colonia fondata nel 312 a. C.,che è sempre meno "invisibile": tale infatti è stata per secoli perché, al momento del suo abbandono, gli stessi abitanti avviarono un processo di spoliazione, "smontando" pezzo per pezzo gli edifici e reimpiegando altrove i materiali da costruzione così recuperati (a tutt'oggi visibili, ad esempio, in alcune delle case circostanti).
Allo stesso modo si adoperarono a creare un'ampia superficie coltivabile, ricoprendo con una gran massa di terra e detriti i resti della città, le cui strutture però si conservano poco al di sopra dell'originale piano di calpestìo. Eppure, la città, oggi in contrada Termine, era all'incrocio di due importanti direttrici di comunicazione: la via Latina (che univa Lazio e Campania) e il fiume Liris (oggi Liri-Garigliano) fondamentale collegamento con la costa: al tempo era navigabile.
Origini&Scoperte
Le sue origini vanno ricercate nel processo di espansione romana nell'Italia centro-meridionale (fine IV –inizio III sec. a.C.). Una volta esaurito il proprio ruolo strategico-militare, la colonia sviluppò ulteriormente la sua dimensione civica. Addirittura, nel suo territorio vennero stanziati soldati veterani degli eserciti di Giulio Cesare ed egli stesso divenne "patrono" della città. Beneficiando della propria posizione all'intersezione di importanti vie di comunicazione, Interamna Lirenas fu al centro di un'articolata rete di mercati periodici (nundinae) che si estendeva da Roma alla Puglia: insieme ad agricoltura e allevamento, tali attività rappresentarono fonte di ricchezza e prosperità per i suoi cittadini. Nel 2010 la Facoltà di Studi classici dell'Università di Cambridge, in collaborazione con l'Accademia britannica di Roma, la Soprintendenza archeologica e il Comune di Pignataro Interamna, ha intrapreso un ampio programma di ricerche volte a estendere la conoscenza della colonia. Furono quindi rinvenuti il foro e il teatro, ma la scoperta più emozionante è stata quella della meridiana di Marco Novio Tubula quasi intatta rinvenuta nell'autunno del 2017. Ricavata da un blocco di calcare, presenta un quadrante concavo su cui sono incise undici linee orarie (per le dodici ore di luce) intersecate da tre linee stagionali (indicative del periodo dell'anno). Ciò che rende questa meridiana particolarmente rara sono le due iscrizioni che identificano la persona che la fece realizzare. Le caratteristiche del nome e lo stile delle lettere portano a datare l'iscrizione (e di conseguenza la meridiana) tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C.