Investimenti con una banca vaticana, posti di lavoro, ma anche opportunità nel mondo delle aste giudiziarie. Il frusinate Mario Natalizia, 45 anni, è sotto processo davanti al giudice monocratico. Deve difendersi dalle accuse di millantato credito e truffa aggravata. Una ventina le persone offese, di cui 12 sono parte civile, attraverso l'avvocato Nicola Ottaviani. Ieri, in tribunale, sono stati ascoltati altri testimoni. I primi due sono poliziotti che hanno acquisito le querele dai denuncianti e hanno riferito su quelle circostanze. Hanno aggiunto, in modo particolare, che alcune vittime si erano presentate con dei video e delle registrazioni dei colloqui con l'imputato.

Si sono soffermati sulla questione delle aste mobiliari e sui tentativi delle vittime di ottenere la restituzione delle somme consegnate. Sentite pure tre vittime, delle quali sono state acquisite dal tribunale le dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari. Prossima udienza il 26 settembre per nuovi testimoni dell'accusa. Natalizia, assistito dall'avvocato Marco Maietta, è finito al centro delle indagini condotte dalla squadra mobile. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, che si sono avvalsi delle intercettazioni telefoniche, l'imputato è accusato di aver preso soldi per assunzioni in alcune aziende di Frosinone, per il trasferimento di un agente della polizia penitenziaria da Milano a Frosinone e perfino per dei posti di lavoro nel tribunale del capoluogo.

L'uomo avrebbe millantato la conoscenza con un magistrato in Sicilia, estraneo ai fatti, sostenendo di poter intervenire in questo modo presso il ministero della Giustizia. C'è poi l'accusa di aver richiesto denaro per partecipare ad aste giudiziarie per l'acquisto di auto, soprattutto Mercedes. Avrebbe anche prospettato investimenti tra i 3.000 e i 5.000 euro in alcuni fondi di investimento in Vaticano che si sarebbero dimostrati inesistenti, millantando contatti con la curia.